„Realtà simili – approcci diversi”

Durante il seminario 2.3 svoltosi a Kiev, nell’ambito del progetto europeo Multicountry, diversi rappresentanti delle organizzazioni governative e non governative hanno potuto confrontarsi in merito al Progetto di Vita (detto anche Piano d’Intervento Individualizzato) dei giovani care leavers. Sia la delegazione moldava, che la delegazione ucraina sono state composte da un’equipe interdisciplinare dalla quale hanno fatto parte associazioni come Amici dei Bambini Moldova, Centro di Consulenza negli Affari, Inteco, Prietenii Copiilor, UNICEF, Centro d’Accoglienza Small Group Homes ed il Centro d’Accoglienza Vatra, tutti attori con una buona esperienza di lavoro per l’infanzia istituzionalizzata.
Il programma di lavoro con una durata di 3 giorni è stato ben sistemato e ci ha permesso di mettere in discussione tematiche diverse legate all’elaborazione ed all’implementazione di un tale Piano d’Intervento Individualizzato.
Il quarto giorno invece, abbiamo visitato uno dei Centri di Servizi alla Famiglia di Kiev, che è una delle realtà concrete che offre sostegno alle famiglie bisognose.
Durante le giornate di lavoro siamo stati guidati nelle attività da due formatrici: una dalla Moldova e l’altra ucraina. Viorica Matas, ha parlato nel primo giorno del corso, raccontando ai presenti della struttura del sistema residenziale e dei servizi esistenti nel paese, mirati al sostegno dei care leavers, riportando inoltre, alcune cifre che hanno permesso ai partecipanti di farsi un’idea più completa sul modo in cui viene steso ed implementato un piano d’intervento individualizzato dal Centro Servizi Sociali al Bambino e alla Famiglia di Moldova.
Anche la formatrice ucraina ha presentato, nella sua parte, l’organigramma delle organizzazioni, lo specifico di lavoro ed alcuni atti legislativi importanti, che sono stati recentemente approvati e che vengono implementati con successo.
Anche il rappresentante della ONG „Одна Надежда” (n.red – Una Speranza) ha presentato il suo progetto di lavoro con i volontari e con i “tutori” consideriamo questa un’attività molto interessante che potrebbe essere implementata con successo anche in Moldova.
I tutori sono, in questo caso, le persone appositamente istruite, che scelgono di lavorare individualmente con un bambino istituzionalizzato, delle classi VIII, che accompagnano durante un percorso preparatorio al compimento del ciclo ginnasiale presso le strutture residenziali. I detti tutori hanno un orario ben stabilito, con un numero esatto di incontri con i ragazzi care leavers, per i quali, insieme ai coordinatori ed ai care leavers stessi elaborano i piani d’intervento individualizzati.
All’incontro si è discusso inoltre, sugli strumenti e sulle tappe d’intervento, sul profilo psicologico di un care leaver e sulle difficoltà che esso riscontra.
Durante il training si è lavorato in equipe miste, tutte essendo coinvolte in giochi di ruolo. Sono state molto apprezzate anche le tecniche interattive, che hanno reso molto interessanti e produttive le attività dei partecipanti.
Lungo la visita al Centro di Servizi per la Famiglia, il Manager e gli specialisti della struttura ci hanno presentato le loro direzioni di attività, i beneficiari e l’organizzazione del centro. Abbiamo notato che tante delle attività erano simili alle attività che svolge anche la Direzione per la Protezione dei diritti del Bambino di Moldova. Invece, un’attività molto importante che in Moldova manca del tutto è legata alla preparazione ed all’istruzione degli specialisti (medici, insegnanti, psicologi, ecc.) nel lavoro con i ragazzi delle strutture residenziali.
In conclusione, potrei menzionare che in linee generali, l’Ucraina si confronta con gli stessi problemi esistenti anche in Moldova, di cui uno degli aspetti abbastanza ovvio è legato alla legislazione che dovrebbe essere implementata meglio attraverso un meccanismo funzionale. Considero che c’è sempre posto per migliorare e che ciascun paese coinvolto nei progetti di cooperazione merita svolgere tali attività nonostante lo sviluppo socio-economico basso e le possibilità ridotte che abbiamo al momento.