Se mia madre avesse scelto la via della morte, ora non starei adottando un bambino

Queste le toccanti parole risuonate oggi in apertura del Convegno Internazionale: parole di una donna che fu bambina e abbandonata.


“Oltre l’aborto, la speranza dell’abbandono”


Sono una figlia di NN.

Qualcuno un bel giorno, non so perché, non ha potuto o saputo desiderarmi.

Ma ho ben chiaro un concetto: la mia madre biologica poteva percorrere la via della morte, la strada del non ritorno: l’aborto.

Ha invece scelto la strada della vita, la via della speranza: l’abbandono.

Quanto difficile deve essere stato.

Ma quanto grande, bello, generoso!

L’abbandono si fa atto d’amore.

Questa è stata ed è la mia chiave di lettura.

Questo è quanto vorrei dire oggi alla mia madre biologica.

Questo è quanto vorrei sapessero tutte le donne che si trovano di fronte al bivio.

Abbandonata da qualcuno, mi sono abbandonata a Qualcuno, che tre mesi dopo, è venuto a raccogliermi e che mi ha accudita come un piccolo seme scartato al quale è stata data la possibilità di divenire fiore.

E oggi sono qui, da prossima madre adottiva, pronta ad accogliere un altro “seme scartato” che accudirò sino al vederne sbocciare meravigliosi petali colorati.

Perché l’amore, laddove crediamo all’abbandono come ad un atto d’Amore, non può chegenerare amore.

C. T.