Lisa Trasforini, la ricerca delle origini: il segreto è… non farne un segreto

Ricercare le proprie radici, le proprie origini. Un fenomeno tornato alla ribalta sui giornali negli ultimi mesi quando la figura dell’adolescente adottato che fa ricerche sulla propria provenienza è balzato fuori dalle cronache: è il caso di Habtamu, 13enne adottato scappato di casa in cerca di una via per la “sua” Etiopia.

Ne ha parlato Lisa Trasforini, psicologa e psicoterapeuta, durante il Convegno. “Certo, torna in auge perché oggi c’è internet. Del resto l’Istituto degli Innocenti ha contattato gli enti autorizzati per raccogliere dati e informazioni per studiare il fenomeno”.

Perché?
La ricerca delle origini c’è sempre stata. Una curiosità legittima, oggi amplificata dalla presenza di social network, motori di ricerca, siti che aiutano a ricercare la terra e la famiglia d’origine. Non è questione di giusto o sbagliato, è questione ci comprendere e capire. Non deve diventare un incubo, o un’ossessione, questo è sicuro: deve diventare un’integrazione che va verso il completamento della storia personale e familiare. Il figlio adottivo è malato di ricerca? Probabilmente avverte un disagio, che tende a compensare o a colmare con una ricerca ossessiva per la quale è pronto a tutto.

Meglio per i genitori premunirsi di strumenti educativi, allora?
Io credo di sì. I nostri figli possono arrivarci molto prima di noi e andare oltre: quel che conta è non farne un segreto, altrimenti i figli vanno oltre, ma condividere per arricchire. E arricchirsi.