Adozioni USA: dai treni degli orfani in Kansas agli aeroplani in Cina

“Allora i bambini erano considerati oggetti. Erano presi dalle grandi città, come New York, e messi sui treni per andare in Nebraska e nel Kansas, ma non c’era nessun supprto psicologico, nessuna concezione dei diritti del minore né della famiglia”. È Silvia Kramar a parlare: giornalista, madre adottiva single, americana di confessione protestante. La intervistiamo. Ci racconta la storia delle adozioni negli States, iniziata sui treni del reverendo Charles Loring Brace.

“Era un prete cattolico – continua Kramar – ebbe l’intuizione di salvare dalla strada le centinaia di migliaia di orfani e di bambini soli che affollavano le città degli Stati Uniti facendoli viaggiare in treno verso l’entroterra del continente, secondo il pensiero: in campagna gli spazi sono aperti, la gente è onesta, il lavoro è duro. Sperava naturalmente che, così facendo, i bambini venissero adottati. Molti di loro invece finivano a lavorare nei campi, altri acquisivano lo status di figli: non c’era alcuna certezza all’epoca. Ma da lì è nata la prima leggesull’adozione, nel 1868, in Massachusetts. Nacquero le prime Case per l’Infanzia, non dissimili dai moderni istituti: eppure i bambini potevano essere adottati dalle famiglie che venivano in visita e avevano diritto ad acquisire il nome degli adottanti. Nacquero anche i primi assistenti sociali e con essi le prime adozioni legali.

“Oggi, facendo un salto di tanti anni, le cose sono molto cambiate – continua Kramar –. Ma somigliano all’esatto opposto di allora. Prima che i genitori (non più i bambini abbandonati) potessero andare in Cina viaggiando in aereo, l’America ha vissuto la gravidanza più lunga al mondo. Nel senso: tu, genitore adottivo, sai che c’è un bambino in istituto dall’altra parte del mondo, che ti è stato abbinato, ma che ancora non lo sa. Nel 1800 dei bambini abbandonati si faceva sfruttamento nei campi; oggi le adozioni costano moltissimo (fino ai 40mila euro per le procedure in Russia, 30mila in Cina”.

È lo stesso discorso di mettere da parte i soldi per i figli prima del college?
Eh, bella domanda. Ma direi che per un figlio che deve andare al college hai la certezza che, se non ci va, può andare a lavorare, farsi una vita. Per i figli adottivi in America non sai mai se riuscirai a farcela.