Delibazione sentenza adozione: “Perché il tribunale vuole vedere i miei bambini?”

 

Lucia scrive:

Sono appena rientrata in Italia dopo aver completato l’adozione e quando sono andata al Tribunale dei minori di Palermo per consegnare i documenti per la registrazione della sentenza di adozione, la segreteria del Tribunale mi ha detto che sarò convocata per una udienza e che dovranno venire pure i bambini. Ma con tutti i controlli della procedura per adottare all’estero, come mai questa convocazione? 

Grazie delle informazioni.

Lucia

 

 

giudice100Cara Lucia,

la vicenda è molto strana perché in base alla legge i tribunali per i minorenni al momento della così detta delibazione della sentenza per procedere devono verificare solo una serie di aspetti formali. In particolare la legge 184/1983 prevede che il tribunale verifichi che nel provvedimento dell’autorità che ha pronunciato l’adozione risulti la sussistenza delle condizioni delle adozioni internazionali previste dall’articolo 4 della Convenzione dell’Aja dl 1993. Ma per questa verifica basta un controllo degli atti visto che il rispetto della Convenzione risulta da un documento rilasciato dalla Commissione per le adozioni internazionali. l’art. 35 della legge prevede che “Il tribunale accerta inoltre che l’adozione non sia contraria ai principi fondamentali che regolano nello Stato il diritto di famiglia e dei minori, valutati in relazione al superiore interesse del minore”, ma precisa anche che in presenza delle certificazioni della Commissione adozioni dell’articolo 39,il tribunale “ordina la trascrizione del provvedimento di adozione nei registri dello stato civile”. Anche la conformità dell’adozione con l’interesse del minore viene infatti garantita da ben due autrità, quella italiana e quella del paese di origine del minore. Non è dunque prevista nella procedura alcuna udienza e tanto meno con la partecipazione dei bambini.

Dinanzi a procedure corrette e adozioni completate infatti i giudici italiani non hanno alcun potere di negare riconoscimento alla sentenza straniera.

Ai.Bi. sta facendo luce su questa pratica appena emersa visto che in effetti si è avuta notizia da poco tempo che anche un altro tribunale procede alla stessa maniera.

Le consigliamo, cara Lucia, di fare subito una segnalazione alla Commissione per le Adozioni Internazionali, perché dopo la ratifica della Convenzione dell’Aja del 1993 ormai esiste proprio la CAI che, come autorità centrale, sorveglia e garantisce il rispetto delle procedure.

Preoccupati questa prassi dei tribunali italiani, La ringraziamo della Sua preziosa segnalazione e La preghiamo di aggiornarci su quanto avverrà esattamente durante l’udienza.