Napoli: come vivere il tempo dell’attesa? Raccogliendo fondi per la terra di mia figlia

piantinaIl 2 marzo è stato un pomeriggio piovoso e ventoso a Napoli. Credevo alla fine che al caffè solidale venissero poche persone. A Napoli quando piove ci si chiude in casa. Eppure sono accorse in tante per bere un caffé o un tè in compagnia e portare a casa una piantina grassa simbolica in aiuto di uno dei tanti bimbi orfani che l’Ai.Bi. sta sostenendo a Goma.

Io e mia madre avevamo confezionato le piantine – tra cui ho immaginato anche quella di mia figlia – avvolgendole in carte colorate e mettendo in ognuna il disegno di una faccina (quelle che Ai.Bi. usa sul suo sito). Avevamo preparato una crostata e una torta con i kiwi per riscaldarci e, quando tutti erano arrivati, ho iniziato a parlare di Goma che, come Napoli, ha un vulcano il quale purtroppo non è dormiente e ha contribuito a distruggere una città già colpita dalla tragedia dei conflitti civili.

La guerra è un flagello. I bimbi sono un dono; sono il futuro di un popolo, di un paese. Per me, per noi è stato naturale fare questo gesto e, anche in tempo di crisi, tante amiche sono venute a casa per darmi una mano. L’incontro è stato nutrito da sguardi, emozioni, sorrisi e dalle note di una ninna nanna in swahili Katoto lala (Piccolo dormi) di Issiya Longo, un giovane scrittore congolese che ha vinto un premio nel 2012 per la sua fiaba dallo stesso titolo. Ringrazio anche lui che ho scoperto nelle mie ricerche e conosciuto a distanza e che moralmente ha sostenuto questo piccolo ma ricco ed emozionante incontro.

Grazie a tutti perchè bisogna sempre poter contribuire a regalare un futuro ai bimbi di ogni parte del mondo. La speranza sono loro.

Grazie ad Ai.Bi. per avermi fatto conoscere questa realtà lontana ma vicina, che è ormai parte di me e di altre persone a Napoli.

 

Questa bellissima lettera l’ha scritta Rosa Giordano, una signora napoletana che con suo marito è in attesa di adottare una bambina della Repubblica Democratica del Congo, e che ha organizzato un piccolo evento per raccogliere fondi per l’emergenza di Goma, città da cui proviene la loro piccola.

Rosa e sua mamma hanno, infatti, preparato una merenda solidale a casa propria invitando gli amici più stretti, hanno raccontato con immagini e dati la situazione davvero critica nella Repubblica Democratica del Congo, e in particolare a Goma. Hanno però anche mostrato le bellezze naturali del Paese, e hanno recitato una fiaba congolese, forse anche per prepararsi a quando dovranno raccontarla alla loro piccola bimba, in arrivo proprio da quella città. In quest’occasione, hanno distribuito e venduto delle piantine, il cui ricavato andrà direttamente ai progetti Ai.Bi. che sono ora in corso in loco per aiutare la popolazione congolese ad affrontare la crisi che il loro paese sta vivendo. E in questo modo, ritrovandosi con amici, passando un po’ di tempo insieme, bevendo del buon the e del caldo caffè, hanno tutti contribuito ad aiutare persone lontane, ma vicine al cuore. Hanno insomma unito l’utile al dilettevole: aiutare il prossimo, divertendosi.

Questa è un’iniziativa semplice – che tutti noi possiamo organizzare – ma è molto nobile. Non si tratta solo di raccogliere dei fondi per chi ne ha davvero bisogno, si tratta soprattutto di svegliare le coscienze, di richiamare l’attenzione e di sensibilizzare le persone parlando loro di guerre dimenticate, di cui nessuno parla, nemmeno i mass media. E per la famiglia Giordano-Bellinello, forse, si tratta anche di instaurare un legame con una terra lontana ma che diverrà presto una radice dell’albero genealogico della propria famiglia.