Affido internazionale: posso accogliere un bimbo siriano?

Buongiorno,

mi chiamo Rossella e ho letto la notizia pubblicata sul vostro sito internet riguardante l’affido familiare internazionale in Siria.

Anche io e mio marito vorremmo ottenere l’affido di un bambino siriano ma non sappiamo ancora come muoverci. Potreste darci informazioni a riguardo?

Grazie

Rossella

 

GIUDICE2Cara Rossella

 sono passati ben oltre due anni da quando si discuteva sulla opportunità o meno di rendere possibile l’affidamento internazionale dei Bambini di Haiti quando c’è stato il terribile terremoto che nel 2010 ha devastato il Paese. Già allora Ai.Bi. chiedeva che le autorità si muovessero per introdurre nel nostro Paese la possibilità per le famiglie italiane di prendere in affidamento temporaneo i bambini haitiani per il tempo necessario a ristabilire la situazione di emergenza. Le opposizioni che allora erano state mosse contro questa proposta erano, ad esempio: “Ma non tutti i bambini soli sono abbandonati, magari poi si troveranno le famiglie”; “i bambini abbandonati devono essere adottati prima di tutto nel loro Paese”; “non si può allontanare i bambini dal loro Paese… C’è il rischio che le famiglie trovino così una scorciatoia per aggirare le regole dell’adozione internazionale”. Questi commenti ignorano alcuni aspetti: innanzitutto, nelle proposte di Ai.Bi., nessuno di questi progetti prescinde da precisi accordi  tra il Paese accogliente e il Paese di origine dei bambini e ragazzi. Inoltre, i progetti di accoglienza verrebbero elaborati e seguiti da enti autorizzati, con la sorveglianza di apposite autorità centrali dei due Paesi, esattamente con le garanzie già previste nella materia delle adozioni internazionali per evitare il “fai da te”. L’accoglienza temporanea proposta da Ai.Bi. ha come obiettivo primario quello di mettere in salvo i bambini sottraendoli ad un ambiente che ne mette a rischio la vita stessa. L’idea di fondo è dunque quella di rispettare il progetto iniziale elaborato secondo le direttive del Paese di origine e di prevedere il rimpatrio dei bambini per le successive soluzioni definitive. Peraltro, moltissimi minori accolti negli istituti sono già adottabili e sarebbe il caso di agevolare, almeno per questi, le procedure adottive, pur nella ovvia esigenza di rispettare le regole internazionali.

Se le proposte di Ai.Bi. sull’affido internazionale, che al momento sono contenute in ben due progetti di legge in attesa di esame sia alla Camera dei Deputati sia al Senato, fossero state già approvate, forse i bambini siriani avrebbero potuto trovare l’accoglienza della Sua famiglia, cara Rossella. Finché invece non ci sarà una legge che lo consentirà, questo non sarà possibile.

Un saluto

La redazione di Ai.Bi. News