Lo strano caso del lupacchiotto in affido

Schermata 2013-09-25 alle 19.45.24Una favola teatrale per far conoscere a grandi e piccini l’affido familiare. La rivisitazione di “Cappuccetto rosso”  proposta dal Teatro del Cerchio di Parma porta in scena tematiche che i grandi non conoscono, ma lo fa usando il linguaggio dei bambini. Spiega il regista Mario MascitelliSono dieci anni che lavoriamo in teatro sull’affido. C’è molta ignoranza su questi temi e il nostro obiettivo, in sinergia con il Comune, è quello di portare l’attenzione delle famiglie sui bambini in difficoltà».  E il teatro più di un risultato l’ha ottenuto. Confida con una punta d’orgoglio il regista: «In questi anni siamo riusciti a sensibilizzare sia gli alunni delle scuole sia gli adulti. Sono diverse le famiglie diventate famiglie affidatarie, a cominciare da mia sorella».

Perché il primo luogo comune da sfatare è che l’affido sia roba da supereroi. Se lo può permettere persino una nonna… Nella favola riscritta da Mascitelli, dal titolo “Cappuccetto rosso…io non sono un lupo cattivo!,” un lupacchiotto vegetariano, appassionato di carote, non può vivere con i suoi genitori. Papà Lupo non lavora per problemi di salute, Mamma Lupa guadagna troppo poco. E siccome i genitori sono ormai disperati, Lupacchiotto capisce che è venuto il momento di lasciare quella casa per avventurarsi, di nascosto, nel bosco. Lì incontra prima Cappuccetto Rosso, poi la nonna.

Tra equivoci e colpi di scena, la nonnina sarà la salvezza per il piccolo animale. Sarà lei alla fine della storia a rassicurare il piccolo lupo, dicendogli: «Starai un po’ con me, un po’ con i tuoi». Perché sottolinea il regista, «è importante che le persone sappiano che esistono tante forme di affido. Anche quello che prevede di accogliere un bambino in difficoltà anche solo per  qualche ora».

L’originalità della rappresentazione teatrale ha catturato anche una laureanda della facoltà di Scienze della Formazione di Reggio Emilia, Francesca Santachiara, che ha dedicato la sua tesi allo spettacolo e all’attività del Teatro del Cerchio, non nuovo a favole sull’affido. Tra le opere già realizzate, vale la pena di ricordare la favola “La capra foresta” e “ Un orecchio in affido”.

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