Perché i servizi sociali negano l’idoneità a chi non tenta l’inseminazione, prima di adottare?

Buongiorno a tutti voi di Amici dei Bambini. Siamo una coppia sterile, sposata da 12 anni. Dopo un periodo di acuta sofferenza, adesso vorremmo adottare un bambino o magari due fratellini: siamo una coppia serena e benestante. Ma temiamo di non superare il ‘processo’ dell’idoneità. Dall’esperienza riportata da alcuni nostri amici ci siamo convinti che i servizi non facciano una relazione positiva, se la coppia non ha tentato prima la via della inseminazione. Alla quale noi siamo contrari. Vi chiedo, da quando l’adozione non è più una scelta?

Cordiali saluti

Daniela

 

IRENEBERTUZZIGentile Daniela,

la sua è una bella domanda che dovrebbe (dovremmo) girare agli operatori dei servizi: perché “giudicare” negativamente una coppia che non vuole affrontare “il calvario” delle inseminazioni artificiali ? Quale obiettivo sottintende una tale presa di posizione? Leggendo le relazioni redatte dai servizi, si evince come quasi tutte le coppie sterili abbiano affrontato diverse inseminazioni artificiali che non hanno portato a risultati positivi, anzi, molte di loro sono rimaste incinte per poi abortire spontaneamente nei primi due mesi di gestazione.

Sinceramente non posso far altro che concordare con lei nell’affermare che, una volta accertata l’impossibilità di procreare, l’adozione  è una scelta fatta ed affrontata in due, sullo stesso piano.

Probabilmente non sono di questo parere gli operatori dei servizi che, pare, non gradiscano la decisione di non voler percorrere la strada dell’inseminazione artificiale.

Cara Daniela, lei non deve assolutamente sentirsi obbligata ad intraprendere tale strada se è convinta di voler procedere con l’adozione.

Cordialmente,

Irene Bertuzzi

Responsabile area adozioni internazionali di Ai.Bi.