I decreti vinti in appello non sono ben visti da molti Paesi. Meglio ricominciare l’iter da zero?

Sono reduce da un decreto di non idoneità. Con mio marito non siamo disposti a rinunciare al nostro sogno di famiglia. Alcuni amici dicono che i decreti vinti per ricorso non sono visti molto bene da molti Paesi. Anzi- stando alle loro parole- tanti Stati non li accettano neanche e comunque vengono messi in secondo piano rispetto ai decreti diciamo “normali”. Questo vuol dire che i tempi d’attesa diventano infiniti, e così il consiglio che ci è stato dato è di ricominciare il percorso per ottenere l’idoneità firmata dal Tribunale per i Minorenni e non dalla Corte d’appello.  Grazie per l’aiuto che vorrete darmi,

Veronica

IRENEBERTUZZIGentile Veronica,

la mancata idoneità è sempre una sconfitta di tutti, e non solo della coppia. Da tempo sosteniamo la necessità di considerare ogni coppia una risorsa, da accompagnare verso una consapevole genitorialità. E invece troppo spesso servizi sociali e Tribunali applicano una cultura della selezione che demotiva e scoraggia. Ma per fortuna ci sono coppie capaci di non arrendersi. E lei mi pare una di queste. Riguardo alla sua domanda, posso dirle che i Paesi non rifiutano esplicitamente decreti d’idoneità firmati dalla Corte d’Appello, anziché dal Tribunale per i Minorenni. Ma è vero che decreti ottenuti dopo un ricorso creano quantomeno delle perplessità. Non sono rari i casi in cui dal Paese d’origine dei minori viene richiesta anche la prima relazione negativa, proprio per capire quali siano state le problematiche che hanno portato a una non idoneità. Non è certo un bel biglietto da visita per una coppia. Detto ciò, sono tante le coppie che adottano dopo aver fatto ricorso. E questo va detto per correttezza. Il punto però è che avviare un ricorso ha un costo e soprattutto non accelera l’iter adottivo. Quindi è ben comprensibile il consiglio dei suoi amici. Mi permetto di suggerirle che, nel caso in cui la non idoneità sia arrivata a causa di una relazione dei servizi sociali, potreste chiedere alla Asl di essere assegnati a una diversa equipe psico-sociale. Mi auguro che possiate scegliere il percorso più adatto a voi per realizzare la famiglia che desiderate.

Cari saluti,

Irene Bertuzzi

Responsabile Area Adozioni Internazionali di Ai.Bi.