Lazio. Christian e Katia: “sapete quale è il desiderio più grande di noi ragazzi in affido?”

coppiaConosciamo la sofferenza, il ‘sapore’ dei sacrifici, cosa vuol dire non avere una famiglia, crescere senza una mamma e un papà presenti giorno dopo giorno. Proprio per questo ne desideriamo ardentemente una. E il non avere un lavoro e soldi, non ci preoccupa perché sappiamo che una famiglia vera non si basa su quanti soldi hai ma sull’amore puro e semplice. Grazie a questo tutto si affronta e risolve”.

A parlare è Christian 24 anni, ragazzo affidatario che già all’età di 2 anni è stato accolto da una famiglia affidataria così come la “sua” Katia. Due ragazzi uniti dallo stesso ‘destino’ di ragazzi affidatari. Anche lei è “passata da una famiglia affidataria – racconta Cristian – all’altra e quando ci siamo conosciuti in un campeggio estivo ci siamo ‘riconosciuti’ subito. Ci siamo identificati l’uno nell’altro, la mia storia era incredibilmente simile alla sua. Stesse emozioni, sentimenti, paure, timori e ‘assenze’”.

Giorno dopo giorno Christian e Katia si sono innamorati sempre di più e diventati l’uno il pilastro e punto di riferimento dell’altro soprattutto nei momenti più bui e difficili “che non sono mancati – continua Christian –  soprattutto quando si tratta di mantenere i contatti con i componenti della tua famiglia d’origine:   quando questa non è delle più serene, infatti, non è facile. E’ sempre un tuffo nel passato”.

Ora Christian e Katia hanno deciso di sposarsi, a maggio, e frequentano il gruppo delle Famiglie Lazio di Ai.Bi, Amici dei Bambini. “Ci sentiamo a casa – continua – siamo circondati da amore, senso di calore e protezione. E ci sentiamo fortunati: perché, in fondo, grazie alle famiglie che ci hanno accolto in affido abbiamo avuto la possibilità di crescere in luoghi sicuri, incontrarci e scoprire l’amore

Christian e Katia sanno che li aspetta una strada in salita “per prima cosa dobbiamo trovare un lavoro- conclude Christian – ma una cosa è certa: vogliamo essere d’aiuto a quanti altri ragazzi che come noi hanno vissuto l’esperienza dell’affido. Per questo non faremo mancare mai il nostro supporto e presenza al gruppo Famiglie di Ai.Bi.: noi ragazzi affidatari siamo qui per rispondere a dubbi e perplessità di altri ragazzi affidatari”.