Melissa Satta: “Ora so com’è avere un figlio. E immagino cosa provi un bambino che ha Fame di Mamma”

melissa-satta-aibi-200logoEcco come una nostra testimonial partecipa alla Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia. Riportiamo di seguito l’intervista rilasciata da Melissa Satta alla giornalista Stefania Saltalamacchia di “Vanity Fair”, in cui la showgirl parla della sua esperienza da neo-mamma e del suo impegno con Amici dei Bambini.  

 

«Essere mamma è qualcosa di speciale, un’emozione unica. Ma è anche molto impegnativo». Melissa Satta, mamma per la prima volta, lo è diventata nell’aprile scorso. E adesso tutte le sue giornate girano intorno a lui, Maddox Boateng.

L’ex velina, infatti, fa la «pendolare»: tra il lavoro (a Milano) e il cuore (a Dusseldorf, la città in cui vive e si allena il compagno Kevin Prince Boateng, centrocampista dello Schalke 04). «Il mio modus operandi è concentrare tutti gli impegni in un paio di giorni e poi fare, di corsa, rientro a casa», racconta all’altro capo del telefono.

È quasi sera e questi suoi giorni all’ombra del Duomo sono un susseguirsi di set, programmi tv e impegni lavorativi. Senza mai dimenticare uno dei progetti che le sta più a cuore: l’impegno a fianco di Ai.Bi. (Associazione Amici dei Bambini), che da 30 anni lotta ogni giorno per combattere l’emergenza dell’abbandono minorile.

L’occasione infatti è importante. Il 20 novembre si celebra la Giornata universale dei diritti dell’infanzia. E l’associazione quest’anno lancia la campagna Fame di Mamma, un progetto che ha lo scopo di dare una famiglia a ogni bambino. E ha proprio la neo mamma come madrina.

I dati, del resto, non possono passare inosservati. Sono 168 milioni i bambini abbandonati nel mondo, uno ogni 15 secondi. È la quarta emergenza planetaria del XXI secolo. «Sono cifre terrificanti che non avrei mai immaginato», spiega Melissa, «ma purtroppo questa è la realtà».
Cosa significa per lei essere testimonial di Ai.Bi.?
«È davvero una bellissima cosa poter contribuire ad aiutare le persone meno fortunate. Sono ben felice di poterlo fare».
Cosa l’ha spinta a partecipare a Fame di Mamma?
«La concretezza del progetto. L’associazione si occupa di aiutare concretamente tante mamme in difficoltà in Italia e nel mondo. È importante offrire a un bambino in difficoltà la possibilità di crescere in una famiglia vera».
Quanto ha contribuito l’essere diventata mamma?
«Sicuramente sono più coinvolta. La maternità mi ha reso più sensibile a questi problemi. So cosa significa vivere accanto a un bambino e mi rendo conto di essere davvero fortunata. Come fortunato è anche mio figlio».
Che bambino è, Maddox?
«Non è un bambino che mangia e dorme e basta. È super attivo, ogni giorno è una scoperta. Dicono che, almeno all’inizio, i maschietti sono i più tosti e io non posso che essere d’accordo».
Essere mamma è come se l’era immaginato?
«Penso che puoi immaginarti molto, ma alla fine non ci azzecchi mai. Io non avevo aspettative particolari, mi dicevo: “Vediamo come sarà”. E ogni sono felicissima, è sempre più bello».
E il suo compagno, com’è?
«Un papà bravissimo».
Ha già capito chi tra i due sarà il più severo? 
«Non lo so ancora. Maddox è talmente piccolo che non esiste alcun motivo per sgridarlo. Quando mi dicono che di solito è la mamma la più severa, io rispondo: “Può essere”».
Come organizza il suo tempo?
«Come tutte le mamme che lavorano. In più faccio un lavoro non comune, i miei orari sono più flessibili e questa è una grande fortuna. La mia strategia è concentrare il lavoro in pochi giorni e poi tornare da mio figlio».
Perché non lo porta con lei?
«Preferisco che abbia orari regolari e stia in posti puliti e tranquilli. Faccio sempre in modo che a sacrificarmi sia io e non lui. In più posso contare sull’aiuto dei miei genitori».
Sogna una famiglia numerosa?
«Non è passato neanche un anno, è troppo presto. Al momento ci godiamo lui, poi vedremo».
E a quando l’altare?
«Quando sarà, sarà. Non c’è ancora niente di organizzato, voglio fare le cose con calma. Il matrimonio è un evento che mi piacerebbe seguire in prima persona, vorrei fare tutto da sola. E al momento il tempo non è mai abbastanza».

 

* Ai.Bi. per celebrare la Giornata Mondiale dei diritti dell’Infanzia, il 22 e 23 novembre sarà in tutte le più importanti piazze d’Italia con L’Operazione cioccolato: i volontari distribuiranno tavolette di cioccolato avvolte dagli AiBimbi, le mascotte dell’associazione.