A 50 anni possiamo adottare ancora o è troppo tardi?

Cara Ai.Bi.,

siamo genitori adottivi di due bambini, adottati in due momenti diversi, che oggi hanno rispettivamente 12 e 10 anni, accolti ormai diversi anni fa. A distanza di tempo dall’ultima adozione, non abbiamo perso la sensibilità al dramma dell’abbandono che affligge milioni di bambini nel mondo. Così abbiamo pensato di adottare un terzo bambino, dando così un fratellino o una sorellina ai nostri figli. Non vi nascondiamo, però, che la nostra ormai non più giovanissima età ci frena dall’attivarci concretamente per una nuova adozione. Temiamo infatti di essere troppo “attempati” per diventare ancora una volta genitori e quindi di non poter ottenere il decreto d’idoneità dal Tribunale. Secondo voi siamo troppo anziani per poter adottare?

Maria e Antonio

 

irene

Cari genitori,

è vero: non siete più giovanissimi. Ma neanche troppo “vecchi” per accogliere ancora una volta un bambino abbandonato. Su questo è ‘d’accordo” anche la legge, secondo cui l’età della coppia non rappresenta, nel vostro caso, un ostacolo al desiderio di accoglienza.

Nel vostro caso maggiore attenzione va prestata alla fase successiva all’ottenimento del decreto di idoneità: quando, oltre alla vostra età, verrà valutata anche quella del vostro futuro figlio. La prassi vuole infatti che il terzo figlio debba avere un’età inferiore di uno o due anni rispetto al secondogenito. A stabilirlo solo i Tribunali. Alcuni di essi, come ad esempio quello di Milano, impongono che tra due bambini adottati, uno dopo l’altro, vi sia sempre una differenza di 2 anni. In linea generale, potremmo dire che il vostro terzo bambino, considerata l’età degli altri membri della famiglia, potrebbe avere 7 o 8 anni.

In base all’indicazione che riceverete dal Tribunale, quindi, si dovrà vagliare quali Paesi possono accogliere la vostra domanda. Questo sarà compito dell’ente autorizzato a cui vi rivolgerete: spetterà a esso infatti verificare quali Paesi siano compatibili con la vostra situazione familiare.

Un caro saluto,

 

Irene Bertuzzi

Responsabile Adozioni internazionali di Ai.Bi.