A Sanremo trionfano gli Stadio. Vince la famiglia senza nastri arcobaleno

stadio-670x274Nel Festival dei nastrini arcobaleno, della passerella pro gay, delle polemiche sul pressing a favore della legge Cirinnà in queste ore all’esame del Parlamento, sul podio di  Sanremo vince la famiglia. Senza se e senza ma. Riportiamo la versione originale dell’articolo pubblicato sul secoloditalia.it a firma di Romana Fabiani.

Straccetti multicolori addio. Vincono gli Stadio cantando l’innocente e naturale amore dei genitori” è il filo rosso che unisce i commenti sul web che si concentrano sulla normalità del testo della canzone “Un giorno mi dirai” degli Stadio che non cede alle lusinghe arcobaleno della kermesse firmata da Carlo Conti. Il giorno dopo la vittoria è scattato puntuale il valzer dei commenti, dei pettegolezzi, degli antefatti, dei retroscena. Sui social network piovono le congratulazioni di amici e colleghi.

Un giorno mi dirai, con una ballata acustica dai toni rock, gli Stadio vincono la 66esima edizione del Festival di Sanremo. La storica band bolognese è riuscita a mettere d’accordo tutti aggiudicandosi anche il premio “Giancarlo Bigazzi” e quello della sala stampa “Lucio Dalla”. Abituali frequentatori della kermesse sanremese,  ma sempre arrivati nelle retrovie,  gli Stadio ribaltano tutte le previsioni rompendo la tradizione recente che ha visto vincere i giovani sfornati dalle scuderie dei talent show.

Un giorno ti dirò che ho rinunciato alla mia felicità per te. E tu riderai, riderai, tu riderai di me. Un giorno ti dirò che ti volevo bene più di me e tu riderai, riderai, tu riderai di me. E mi dirai che un padre non deve piangere mai”. Il brano è l’intima confessione di amore di un padre a una figlia mentre sullo sfondo scorrono le immagine di una ragazza acerba. “Un  giorno mi dirai che un uomo ti ha lasciata e che non sai più come fare a respirare, a continuare a vivere. Io ti dirò che un uomo può anche sbagliare lo sai. E non mi crederai. Piangendo tu mi abbraccerai”. Un testo commovente, prima sussurrato poi urlato nell’esplosione rock del ritornello,  che dà voce al dialogo tra un padre e una figlia velato di una sottile malinconia. Un giorno mi dirai è la storia di un padre che medita sui suoi errori, che si auto-assolve nel nome dell’amore, che cerca di consolare una figlia che vive i primi tormenti.

Fonte: secoloditalia.it