Abbandonato o affidato?

Abbandonare, senza cure,senza assistenza senza protezione 

Affidare, consegnare ad altri… 

Le parole, come sempre, hanno un loro peso. Ancora di più quando si parla di adozione e di bambini con le loro storie adottive.
Oggi, purtroppo, ci sono persone che non hanno ancora capito la grandissima differenza tra “abbandonare” e “affidare” e la conseguenza che questi due termini hanno sulla storia personale di ogni figlio adottato.
Andando semplicemente a cercare i due termini si nota come abbandonare sia un SENZA, e affidare sia un CON. E già questo potrebbe bastare per capire. 

Partendo dal fatto di cronaca accaduto qualche tempo fa, in un ospedale milanese, che ha suscitato un grandissimo dibattito, potremmo vedere come il dire “ha abbandonato il suo bambino” sia MOLTO diverso dal dire “ha affidato il suo bambino”.
Nel primo caso questa donna avrebbe potuto lasciare questo bambino in qualsiasi posto: cassonetto, sul ciglio di una strada, buttato da qualsiasi parte…
Nel secondo caso ha deciso di consegnarlo in un posto sicuro e protetto…

La notate la grande differenza? 

In un caso c’è una donna che RIFIUTA nell’ altro, tra le righe, si può leggere il grandissimo gesto D’AMORE che è stato fatto. È come se invece di dire: “ti butto via perché non ti voglio” dicesse: “Ti affido a queste persone perché non posso”. 

Ogni figlio adottivo sa di essere stato affidato a qualcuno, ogni figlio adottivo sa che quella donna gli ha voluto bene finché ha potuto, ogni figlio adottivo sa che con quel gesto è stato salvato. 

E questo non è perché vogliamo che ci venga raccontata la FAVOLETTA che ci aiuta a dormire sereni la notte e manda via i mostri da “sotto il letto”.
Queste parole aiuteranno un domani a superare quella che tutti definiscono “la ferita dell’abbandono”: intendo l’essere stati lasciati soli in un momento delicato della vita. 

Se verranno aiutati a comprendere questo, ci saranno meno ragazzi adottati, che ogni giorno si piangono addosso credendo di non essere stati voluti. Credendo di essere state vittime di una grande ingiustizia quando invece sono state SALVATE da quella donna.