Aborto, eterologa e adozione: un’ Italia schizofrenica fra chi non vuole un figlio e chi lo cerca disperatamente

Neonato parto 200Purtroppo non bastano i medici obiettori di coscienza per salvare vite che non arrivano a nascere. Ci vorrebbero anche gestanti ‘obiettrici’. Donne capaci di rispettare fino in fondo il mandato che la biologia ha affidato loro: dare la Vita, non toglierla. Si può scegliere di non diventare madri, ma di compiere comunque un gesto d’amore verso quel feto che non ha fatto domanda in carta bollata per venire al mondo. E che potrebbe essere dato in adozione, grazie a una legge resta misconosciuta e che garantisce alle gestanti il diritto di partorire in anonimato senza riconoscere il nascituro. E invece in Italia è una carneficina continua. Nella sola città di Milano gli aborti che ogni anno vengono praticati sono circa 5800 casi (in dettaglio: Niguarda 780; Mangiagalli 1.300; Fatebenefratelli 1.200; Sacco 420; Buzzi 1.000; San Paolo 400 interventi; San Carlo 700).

Ma il nostro è un Paese sempre più schizofrenico. Da un lato c’è un esercito di donne armate di paura, egoismo e cinismo che negano la vita ai figli che portano in grembo. Dall’altro ci sono coppie che non riescono a dare compiutezza al loro progetto d’amore. E pur di avere un figlio, si affidano disperati a tentativi reiterati di fecondazione,  anche quando i bombardamenti ormonali diventano pericolosi per la salute stessa della donna. Residuali sono le coppie che scoprono la grazia della sterilità feconda e trasformano la loro condizione nell’atto di giustizia più alto che un uomo e una donna possano compiere: dare una famiglia a un bambino abbandonato. Sono circa 3500 le coppie che hanno fatto domanda di adozione nel 2013. Basterebbe che il sistema Italia riuscisse a incrociare i bisogni di tutti.

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il divieto di fecondazione eterologa, ovvero la Legge 40, in Italia è boom di richieste per la procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo. Al Cecos, sigla che racchiude i maggiori centri di fecondazione assistita in Italia, nei primi ventidue giorni seguenti alla sentenza della Consulta, sono 3500 le coppie che hanno chiesto informazioni per accedere alla fecondazione eterologa, per una media di 150 al giorno. E per centrare l’obiettivo, queste coppie sono disposte a pagare migliaia di euro (stando ai dati Cecos, fino a 8mila euro per ciascun tentativo di fecondazione). Ma sono cifre che possono essere addebitate al Sistema Sanitario Nazionale, contrariamente a quanto avviene per l’adozione che invece resta a carico delle coppie. Perché negare alle coppie che scelgono l’adozione, quantomeno parità di trattamento rispetto alle coppie che si rivolgono alla fecondazione? E’ ora che anche l’adozione diventi totalmente gratuita: i genitori adottivi non possono essere più considerati genitori di serie B.

In questi  giorni si festeggia come un successo l’accordo tra l’ospedale Niguarda e il Sacco in base al quale i medici dei due nosocomi non obiettori di coscienza mediate turni di lavoro extra riusciranno a garantire l’ applicazione della legge 194, che regolamenta l’interruzione volontaria di gravidanza.

E invece servirebbe ripensare all’intero sistema di welfare e assistenza medica, per trovare una strategia che risponda ai bisogni di tutti, e permetta uno scambio tra i diversi bisogni in nome della vita , e non della morte.