Aborto fai da te. RU 486. Sappiamo veramente che cosa è?

Dopo la circolare del ministro Speranza che apre all’aborto farmacologico in day hospital, ci si chiede se le donne siano state informate su cosa sia veramente la RU486.

Assunzione della pillola abortiva in day hospital e fino alla nona settimana di gravidanza.

Una conquista per i diritti della donna? 

Sembra pensare di si quella parte della società civile favorevole alla nuova apertura da parte del Ministro Speranza.

Ci si chiede però se la loro sia un’affermazione fatta con cognizione di causa.

Ossia se tutti conoscano realmente cosa sia la pillola abortiva RU 486, di cosa sia composta, come porti a termine il suo obiettivo di porre fine ed espellere la vita racchiusa nel grembo della donna.

La Ru 486 è composta da  mifepristone, un ormone steroideo di sintesi, ad attività antiprogestinica, utilizzato per  provocare la morte dell’embrione al quale, nel 97% dei casi, va affiancato una prostaglandina, con l’obiettivo di espellere il corpicino dall’utero della donna.

La Ru 486 come ben spiegato in un articolo scritto da Massimo Gandolfini neurochirurgo e psichiatra, apparso nei giorni scorsi sul web magazine Terris, è un vero e proprio veleno per il bimbo, ma anche per la mamma, perché non bisogna scordare che esistono casi, l’1,1 per 100.000 aborti, in cui a perdere la vita è anche la donna.

Dopo aver assunto in day hospital la RU486, la donna potrà quindi tornare “tranquillamente” a casa ed attendere la morte e l’espulsione del feto in completa solitudine. Si badi bene che la donna dovrà controllare, da sola… che “tutto” il corpicino sia stato espulso.

Ciò significa, in pratica, che la donna deve controllare che in mezzo al materiale biologico eliminato, nel bidet o su un lenzuolo, sia presente l’embrione morto e tutto intero! Comunque la si veda, non è difficile immaginare l’impatto psicologico che ne consegue, su di una donna – sottolinea Gandolfini, per giunta – lasciata completamente sola. Senza mai dimenticare di che cosa stiamo parlando: una creatura umana che a 18 giorni di vita ha un cuoricino che batte, e a 40 giorni ha la sua “identità” con le sue impronte digitali ben definite”.

Una grande conquista per la libertà della donna… soprattutto per la sua salute…