Accoglienza giusta. La commovente storia della famiglia nigeriana riunita da Ai.Bi.

neonato sbarcatoIl loro arrivo a Messina ha commosso tutti: veder scendere dalla nave che li ha portato in salvo una giovane mamma di 25 anni con in braccio il figlio di soli 11 mesi ha risvegliato le coscienze anche dei più scettici in materia di accoglienza.

Hanno sfidato la fame, la sete e la miseria. In molti pensano che i migranti che giungono sulle nostre coste cerchino solamente lavoro. Tanti, invece, scappano dalle guerre e dalla morte: tra loro anche la giovane mamma giunta in Italia nella speranza di ritrovare il marito disperso.

Madre e figlio, ancora bagnati dall’acqua di mare, avvolti in vestiti di fortuna, sono stati immediatamente accolti  a casa di Rita, Orazio e Andres, che hanno preparato loro un piatto caldo e un letto morbido.

Il piccolo non conosceva il sapore della pastina e dell’omogeneizzato e ogni volta che terminava il nuovo gustoso pasto batteva le manine così come gli ha insegnato Andres.

La notte dello sbarco hanno dormito con la luce accesa, non era ancora tempo per le confidenze, ma nei giorni a seguire la ragazza ha voluto condividere la sua disperazione.

La sua storia inizia un anno e mezzo fa quando insieme al marito in cerca di fortuna si trasferiscono dalla Nigeria in Libia. Lì trovano un lavoro modesto: lui fa il muratore e lei la colf. Non è molto, ma permette loro di far nascere il piccolo.

Tutto sembra andare per il meglio, quando il marito della donna, nel tentativo di difendersi da un furto, viene arrestato e richiuso in carcere.

Da quel giorno si sono perse le sue tracce. La sua giovane moglie ha girovagato in strada con il piccolo di pochi mesi, rovistando tra i cassonetti per mangiare. Ma una donna non può vivere da sola in Libia. Poi arriva una notizia: qualcuno le comunica che il marito è riuscito a fuggire e sta cercando di raggiungere l’Italia.

Per la neomamma inizia la ricerca dei soldi per pagare il viaggio allo scafista di turno.

Il mare è calmo e la traversata dura 30 ore, prima di riuscire finalmente a toccare terra.

A casa di Rita e Orazio, la giovane chiede quanti siano i campi che ospitano i migranti in Italia, guarda la cartina geografica, si sconforta, ma non demorde, non perde la speranza.

Noi di Amici dei Bambini, che abbiamo aiutato la donna e il suo bambino a trovare accoglienza presso questa famiglia siciliana, purtroppo conosciamo già la dura realtà: trovare suo marito sarà impossibile, forse sarà anche morto…

Eppure avviene il miracolo. La donna riceve una telefonata di qualcuno che le comunica un numero di cellulare italiano al quale dovrebbe rispondere il marito.

Proviamo a comporre il numero: non risponde un nigeriano, ma un operatore di un campo di Foggia che ci conferma la presenza dell’uomo presso quella struttura.

Avviamo le pratiche per il ricongiungimento. Oggi sarà il grande giorno in cui il piccolo non solo festeggerà il suo primo compleanno, ma lo farà tra le braccia della sua mamma e del suo papà.

Buon compleanno piccolino! Noi che ti abbiamo cullato e consolato, che ti abbiamo visto muovere i primi passi, ti auguriamo di crescere sano e felice. Ti auguriamo di essere figlio.

 

Amici dei Bambini prosegue nella sua ricerca di famiglie disponibili ad accogliere i bambini e le loro giovani mamme o i minori stranieri non accompagnati che sbarcano sulle nostre coste, nel tentativo di scampare alla miseria e alla guerra. Il progetto Bambini in Alto Mare nasce proprio con lo scopo di garantire un’accoglienza giusta e a misura di bambino. Per saperne di più, visita la pagina dedicata