Adozione. Il difficile approccio a una bimba abbandonata che non ha mai conosciuto figure maschili: a volte può bastare un…pizzetto

Dalla narrazione dell’esperienza particolare vissuta da un neo-papà adottivo dell’Alto Adige la riflessione sull’importanza, per un minore, di poter crescere avendo il più possibile accanto entrambe le figure genitoriali

Di fronte alla crudezza di una realtà differente da quella normale, comunque, a volte basta un dettaglio apparentemente insignificante per poter ‘rompere lo schema’ e iniziare a costruire una relazione affettiva e genitoriale del tutto nuova

Adozione. A volte basta un pizzetto per farsi amare da una figlia adottivaL’amore in famiglia – è proprio il caso di dirlo – può nascere anche con la complicità di un pizzetto della barba: ed è quanto hanno sperimentato e raccontato ad Ai.Bi. Bolzano due neo-genitori rispetto al loro primo approccio con la piccola Anna (nome di fantasia), una splendida bimba che avevano scelto di prendere in adozione.

La piccola proveniva da due anni in istituto e nella vita, fino a quel ‘fatidico’ incontro di adozione con la sua futura famiglia, aveva avuto modo di incontrare e conoscere soltanto figure femminili. Per questo, è stato particolarmente difficile e probabilmente doloroso il momento in cui il neo-padre ha tentato di avvicinarsi alla bambina: per cinque lunghissimi giorni, Anna ha rifiutato ogni tentativo di avvicinamento e ogni gesto di affetto del papà adottivo. Il quale ha raccontato la sua grande sofferenza nel dover rispettare questa paura della figlia, come pure la frustrazione di non potersela subito abbracciare e coccolare come aveva forse sognato nelle settimane di attesa.

Ma in ogni storia d’amore e di adozione che si rispetti c’è sempre la gioia finale: e così è stato anche per questo papà, che alla fine ha trovato il sistema per conquistare la fiducia e un inizio di relazione con la piccola Anna. Approfittando di un momento di gioco della bambina – ha raccontato – è stato in grado di avvicinarla a sé e la bimba, toccando con semplicità e ingenuità il pizzetto della sua barba, ha potuto così scoprire questo papà ‘morbido’, non del tutto ostile, ma anzi tenero e soffice. Una barba che conquista, insomma. Da quel momento in poi, la bimba non l’ha più lasciato.