Adozione. Barbara Palombelli “Per far loro superare i traumi, abbiamo fatto terapia di gruppo. Una cosa che consiglio a ogni famiglia”

L’abbandono che i ragazzi hanno subito li accompagnerà tutta la vita. C’è sempre questa rabbia che condividono tutti i ragazzi che sono stati abbandonati, un dolore e un rabbia che in fondo forse non li abbandonerà mai”.

 Tutti conosciamo Barbara Palombelli e Francesco Rutelli, personaggi noti ed apprezzati del giornalismo e della politica italiana, ma pochi sanno che i coniugi Rutelli, 40 anni di matrimonio e di amore sulle spalle sono anche genitori di 4 figli.

Il maggiore, Giorgio, nato nel 1982, figlio naturale della coppia e tre bambini rinati figli grazie all’Adozione Internazionale.

 A raccontarlo è il webmagazine “il Sussidario”.

Nel 1993 Barbara Palombelli e Francesco Rutelli sono volati infatti in Ecuador per conoscere Francisco, 5 anni, che li attendeva con un fiore in mano. Appena vista la giornalista il piccolino ha subito esclamato “mamita!”.

Poi nel 2000, sono arrivate a completare la famiglia, Serena e Monica, due sorelline che purtroppo avevano conosciuto il trauma della violenza, a causa delle botte ricevute dall’uomo che le aveva messe al mondo.

“Per far loro superare i traumi, abbiamo fatto terapia di gruppo, io Francesco e i fratelli – racconta la giornalista –Una cosa che consiglio a ogni famiglia”.

 La volontà di intraprendere il meraviglioso e faticoso percorso dell’Adozione Internazionale è stata sempre presente in Barbara Palombelli: “è un desiderio che avevo sin da bambina, ma non ti nascondo che la realtà dei fatti è molto difficile e complicata. L’abbandono che i ragazzi hanno subito li accompagnerà tutta la vita. C’è sempre questa rabbia che condividono tutti i ragazzi che sono stati abbandonati, un dolore e un rabbia che in fondo forse non li abbandonerà mai”.

 E Francesco Rutelli precisa: “abbiamo avuto e avremo migliaia di problemi e complessità come ogni famiglia. E’ un percorso difficile, ma non abbiamo avuto un ripensamento. E’ una decisione che abbiamo preso con convinzione, nessuno debba sottovalutare le enormi difficoltà che ci sono nel portare avanti una famiglia”.