Adozione. Cardinale Lojudice: “Dopo l’appello del Papa, convochiamo subito gli Stati Generali della Adozione!”

I credenti dovrebbero accorrere negli orfanotrofi e chiedere di accogliere questi piccoli nelle loro famiglie, finché non ne rimanga nessuno

Quanti bambini sono in trepidante attesa, all’interno degli orfanotrofi di tutto il mondo, di essere presi per mano dalla loro mamma e dal loro papà adottivi? Quanti sognano ogni giorno di avere l’opportunità di rinascere figli? Un numero altissimo purtroppo e certo l’emergenza sanitaria non ha aiutato.

Anche Papa Francesco, nella prima udienza generale del nuovo anno ha fatto sentire forte la propria voce, sottolineando come l’adozione sia tra le forme più alte di amore e di paternità e maternità. Quanti bambini nel mondo aspettano che qualcuno si prenda cura di loro! – ha affermato il Santo Padre– Non bisogna avere paura di scegliere la via dell’adozione, di assumere il “rischio” dell’accoglienza”. QUI

Ecco che allora, in questo contesto prende ancora più forza la proposta del Cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena e presidente dell’Osservatorio Fonte di Ismaele, di convocare gli Stati Generali dell’Adozione.

In una interessante intervista rilasciata da Lojudice ad Avvenire a firma del giornalista Luciano Moia, di cui riportiamo di seguito alcuni stralci, il cardinale sottolinea l’importanza di realizzare questo momento di incontro “tra tutte le realtà impegnate nella tutela dei più piccoli, per una rinnovata coscienza ecclesiale e civile chiamata a guardare il bambino come persona, soggetto di diritti inalienabili. L’impegno di questo incontro– spiega– sarà rilanciare l’adozione come ricucitura di giovani vite spezzate, riscoprire la genitorialità come il diventare terreno fertile aperto ad accogliere semi di futuro i cui germogli saranno il mondo che verrà se noi sapremo dare acqua e terra per farli crescere bene.

Ma perché è così urgente ora, convocare gli Stati generali dell’adozione?

Innanzitutto – sottolinea il presidente dell’Osservatorio Fonte di Ismaele ad Avvenire– per una motivazione teologica. Perché l’adozione richiama al tema della nostra figliolanza da parte di Dio, che in Cristo Gesù si manifesta come Padre. San Paolo richiama questo tema della nostra adozione filiale nella Lettera ai Galati, per introdurci al mistero della Paternità di Dio;[…]La maternità e la paternità nella comunità cristiana, dunque, non si riducono alla genitorialità biologica ma si aprono all’accoglienza dei figli come altro da sé, come persone chiamate alla vita dal Padre fin dalla creazione del mondo. Davanti a questo mistero così grande e impenetrabile, è evidente che l’esperienza dell’adozione diventa il percorso esistenziale e di fede che più ci immerge nella relazione d’amore tra il Padre e Cristo, di cui noi diventiamo il Corpo attraverso lo Spirito. Per queste motivazioni ci sembra urgente invitare la comunità dei credenti ad una riflessione unitaria sulla Sua identità più profonda, riscoprendoci tutti figli di uno stesso Padre, sorgente d’acqua viva per ogni uomo o donna che voglia donarsi totalmente all’altro, diventando genitore. […]

A questo preoccupante calo delle nascite si accompagna la drastica riduzione delle richieste di adozioni che lascia migliaia di bambini e ragazzi senza l’esperienza di una paternità e maternità vissuta come dono, come accoglienza dell’altro. Tutto questo sebbene in tanti istituti si faccia un ottimo lavoro con i minori. Quindi la proposta degli stati generali sull’adozione si muove anche a partire da una forte preoccupazione per gli uomini d’oggi, per le spinte antisociali che innervano la nostra società e che in troppi lati del nostro pianeta si trasformano in guerre fratricide.

Cosa fare sulla spinta anche delle parole del Papa, per cercare di migliorare la situazione di tanti minori soli e abbandonati ospiti di tanti istituti di tutto il mondo? Per donare loro il diritto di crescere ad una famiglia che li ami?

Il bambino – spiega il Cardinale Augusto Paolo Lojudice – è nel Vangelo il paradigma del Regno. Nessuno può entrare nel Regno se non ritorna come bambino. Per Cristo accogliere un bambino significa accogliere Lui stesso e chi scandalizza uno solo di questi piccoli, meglio per lui legarsi una macina di mulino al collo e buttarsi in mare! Cristo è severissimo riguardo lo scandalo dato ai piccoli come in nessun altro caso. Questa è la prima riflessione da proporre agli sposi cristiani. I credenti dovrebbero accorrere alle Istituzioni e chiedere di accogliere questi piccoli nelle loro famiglie fino a che non ne rimanga nessuno!