Adozione ai gay e utero in affitto. Quando il  figlio è  un “diritto” narcisistico dell’adulto, tutto è possibile

La parità tra sessi è una forte opportunità, ma evitiamo il paradosso di prevaricare”. Nell’incontro della 43a Festa di Avvenire, la neuropsichiatra Ceriotti Migliarese parla anche di utero in affitto e adozione per i gay.

Mariolina Ceriotti Migliarese, neuropsichiatra neuropsichiatra infantile, psicoterapeuta, madre di sei figli, di cui 5 maschi, e autrice di saggi, l’ultimo dei quali “Maschi. Forza, eros, tenerezza“, si addentra – con rispetto e sulla base di decenni di esperienza sul campo – nell’acceso dibattito politico di questi giorni sull’utero in affitto e all’adozione da parte delle coppie omosessuali.

Oggi con la parità c’è anche una maggiore conflittualità. Svuotato di ogni pre-potenza, spesso il maschio si è trovato nella im-potenza, schiacciato dalla prevaricazione di donne che, così, fanno il loro stesso male. La parità tra i sessi è un’opportunità gigantesca, purché ce la giochiamo bene, incoraggiando forza, eros e tenerezza, e non suscitando nei maschi una ribellione negativa” – ha affermato nel corso del suo intervento all’incontro di Avvenire a Lerici.

Nei limiti del reciproco rispetto la differenza sessuale è un grande valore che “Non riguarda le capacità o i ruoli, legati a influenze culturali, bensì la necessità di esserci entrambi per generare la vita” ha tenuto a precisare Ceriotti Migliarese –  “Se lo si dimentica, e magari si cade nel fraintendimento del figlio come “diritto” narcisistico dell’adulto in cerca di realizzazione, allora tutto è possibile; soprattutto è lecita qualsiasi cosa la tecnica renda fattibile, «dall’utero in affitto all’adozione per i gay».

Certo” – ha aggiunto “una coppia gay può dare amore ed essere più stabile di tante coppie etero, ma la questione che dobbiamo porci è a monte: l’identità sessuale al bambino la trasmettono i genitori attraverso la differenza tra i sessi. Se siamo sinceri, ognuno di noi ha chiarissimo nella memoria che aveva un rapporto diverso con il padre e con la madre, e questo è uno schema di crescita che non può essere assolto da una coppia dello stesso sesso”.

Una posizione questa al centro della pubblicazione di Ai.Bi. “Voglio una mamma ed un papà!”, non più recente, che rilegge, però, un tema di grande attualità rovesciando la prospettiva e partendo dal punto di vista del bambino. La genitorialità non è un diritto né degli eterosessuali né degli omosessuali. Essere figlio è un diritto di ogni essere umano.

“Io penso che la miglior forma d’amore è la verità, che va affermata senza paura e senza odio, ma soprattutto va testimoniata con la vita. Le lotte si fanno per qualcosa, non contro… “ – ha aggiungo Ceriotti Migliarese – È il modo più cristiano per combattere odierni abusi sui bambini, come la pretesa di farli nascere programmaticamente già orfani di madre (utero in affitto, coppie gay) o di padre (coppie lesbiche). E anche per recuperare quell’antropologia cristiana che da 2.000 anni insegna che nessun uomo (tanto meno un figlio) è oggetto di diritto, ma soggetto.

Questo è il tempo in cui possiamo cambiare le cose a partire dalla nostra vita; cito Benedetto XVI e papa Francesco: contano le speranze che mettiamo in circolo, è questa l’attraenza del cristianesimo». ha commentato Marco Tarquinio, direttore di Avvenire

Infine, ha concluso Luigi Ernesto Palletti, vescovo di La Spezia-Sarzana- Brugnato, “io penso all’uomo e alla donna nella vita consacrata; che non sono meno maschio e meno femmina, e che tanta parte hanno poi nella formazione della coppia”.