Adozione internazionale. Abbiamo adottato un figlio Down e ora vorremmo accoglierne un altro. Perché i servizi sociali ci ostacolano?

Buongiorno,

vi scrivo per chiedervi un’opinione in merito a una situazione abbastanza inquietante che la mia famiglia si sta trovando ad affrontare. Io e mio marito 5 anni fa adottammo un minore con la sindrome di Down. Passati 4 anni da quel momento, abbiamo presentato la domanda per una seconda adozione, con disponibilità ad accogliere un minore con analoga patologia rispetto al nostro primo figlio.

Ma in questo caso, l’esperienza si sta rivelando complicatissima. Muro totale da parte dei servizi sociali, con i quali più volte abbiamo discusso anche abbastanza pesantemente. Questo nonostante il giudice che ci concesse l’idoneità la prima volta ci avesse sottolineato, in quell’occasione, come la  nostra disponibilità sia assolutamente preziosa.

È possibile impedirci di adottare un bambino con sindrome Down avendone già accolto uno in precedenza?

Grazie

 

Giusi

 

 

cbernicchi-fotoCara Giusi,

innanzitutto ci piace sottolineare il grande senso di accoglienza della vostra famiglia, desiderosa di ridare il diritto a sentirsi figli a bambini che nella loro vita hanno conosciuto solo sofferenze ed emarginazione.

Per legge non c’è alcun vincolo che impedisca a chi  ha già adottato un bambino con sindrome di Down di accoglierne successivamente un altro con analoga patologia. Anzi, in alcuni casi – come avviene per esempio in Piemonte – le normative regionali tentano di incoraggiare le famiglie disponibili ad adottare minori affetti da gravi patologie garantendo loro una forma di sostegno economico.

È vero anche però che il diritto di adottare non esiste, in nessun caso. Una coppia che dà disponibilità a un certo tipo di adozione – nel vostro caso quella per un minore con sindrome di Down – non ha automaticamente il diritto di accogliere un bambino così come lo aveva immaginato. La disponibilità offerta viene sempre confrontata con la situazione famigliare che i servizi sociali e il giudice vanno a delineare attraverso i colloqui con la coppia. Può darsi, quindi, che gli assistenti sociali che vi hanno seguito nel percorso di questa seconda adozione non abbiano considerato la vostra famiglia idonea ad accogliere un secondo bambino Down. Una scelta che può, teoricamente, derivare anche dalla presenza del primo vostro figlio, con analoga patologia: crescere a accudire un bambino Down richiede senza dubbio un notevole impegno e da questa consapevolezza può essere derivato il parere negativo dei servizi sociali all’eventuale vostra seconda adozione di un bambino con i medesimi problemi di salute.

Provate a confrontarvi con gli operatori sociali e a comprendere le ragioni della loro scelta.

Un caro saluto,

 

Cinzia Bernicchi

Consulente di Ai.Bi.