Adozione internazionale. Accordo Russia-Spagna: ora l’abbinamento minore-coppia si fa “a casa”

putinErano anni che si stava chiedendo un allineamento della Russia ai principi base della Convenzione de L’Aja, già condivisi dagli altri Paesi ratificanti e di origine dei minori, per quanto riguarda l’iter dell’abbinamento minore-coppia adottiva. Anni di paziente attesa nel corso dei quali si è sperato che la Federazione Russa imboccasse la strada della pre-accettazione del minore. Il che vuol dire maggiori garanzie sia per il Paese accogliente che per lo Stato di origine, ma soprattutto per il minore: in questo modo, infatti, si ridurrebbe di molto (se non totalmente) il rischio del rifiuto. I Paesi concordano precedentemente sull’abbinamento minore-coppia senza così “sorprese” dell’ultimo momento o abbinamenti “al buio”.

Ora, finalmente, sembra che con la firma dell’ accordo bilaterale Russia-Spagna, presentato il 5 settembre 2014 nel corso della Conferenza Internazionale, organizzata dal Ministero dell’Istruzione e della Scienza della Federazione Russa, finalmente ci sia un timido ma significativo passo in avanti in questa direzione.

La firma è di quelle storiche perché il Governo guidato da Mariano Rajoy, sollecitato dalla Russia sulle adozioni internazionali, mette nero su bianco il vincolo della pre-accettazione del minore da parte dell’autorità regionale dello Stato di accoglienza  nei confronti dello Stato di origine (art.8 comma 2-4).

L’accordo richiede precisamente che tra il rilascio della scheda informativa sul minore proposto e la presentazione del consenso all’adozione a seguito dell’incontro tra i candidati adottanti e il minore abbinato, sia previsto anche l’obbligo dell’autorità regionale dello Stato di accoglienza di informare, tramite l’ente autorizzato, l’autorità regionale dello Stato di origine, circa la pre-accettazione del minore.

Il che vuol dire, appunto, maggiori garanzie sia per il Paese accogliente (in questo caso la Spagna), sia per la Russia (Stato di origine) che soprattutto per il minore “coinvolto” nell’adozione internazionale.

Altra importante novità dell’accordo bilaterale Russia-Spagna  è il controllo post-adottivo, in caso di fallimento. Ovvero l’autorità dello Stato di origine deve comunicare all’autorità dello Stato di accoglienza la propria decisione in merito all’eventuale nuova adozione del minore a seguito del fallimento adottivo.  In questo modo il Governo spagnolo  si impegna, nei fatti, di escludere per le coppie omosessuali la possibilità di adozione, risolvendo una delle maggiori preoccupazioni del governo di Putin.

Con l’accettazione delle condizioni fissate dalla Russia, nei fatti, quest’ultima avrà diritto di ‘controllare lo stile di vita e l’istruzione’ dei piccoli che vivranno in Spagna. Al centro dell’attenzione è, quindi, il post adozione che nel caso di adozioni dalla Russia dura fino al raggiungimento della maggiore età dei bambini adottati. Una delle preoccupazioni del governo di Putin, infatti, è che si possa verificare ciò che accade per esempio negli Stati Uniti attraverso il fenomeno del cosiddetto Re-homing, ovvero che alcuni bambini adottati possano lasciare la nuova famiglia ed essere riadottati da coppie omosessuali. Pericolo scongiurato: almeno in Spagna.

I prossimi accordi bilaterali previsti sono quelli con Irlanda, Nuova Zelanda, Israele, Slovenia, Svezia e Germania e intanto adesso resta da capire se anche la Francia si adeguerà alle condizioni dettate da Vladimir Putin.