Adozione internazionale: ma si può scegliere il paese del bambino o no?

Buongiorno mi chiamo Carola e ho 42 anni.

Da tempo, insieme a mio marito, pensiamo di fare un adozione perché ci piacerebbe dare una famiglia almeno ad un bambino abbandonato.

Nel fare le opportune ricerche, ci siamo resi conto chealcuni enti fanno scegliere il paese di provenienza del bambino e atri no. Le confesso che  questa differenza di procedura da ente a ente mi ha sorpreso. Possibile che non vi siano delle indicazioni precise che gli enti sono tenuti, tutti, a seguire ? 

Ma Ai.Bi. al riguardo come si comporta ? 

Grazie mille

Carola

 

IRENEBERTUZZICara Carola,

sfatiamo questo luogo comune: non è vero che Ai.Bi. non fa scegliere.

Durante il colloquio psicologico la coppia può esternare quale è il suo desiderio: certamente bisogna poi verificare con i tecnici se tale scelta è compatibile non solo con le aspettative della coppia, ma anche con i requisiti previsti dal Paese straniero. Valga per tutti un esempio: se una coppia appena sposata volesse adottare un bimbo in Congo, dovrebbe essere disposta ad aspettare cinque anni, perché quel Paese  concede le adozioni solo a coppie sposate da almeno un quinquennio. Insomma, occorre una valutazione globale della situazione. Esiste comunque per tutte le coppie, la possibilità di richiedere un incontro con il personale Ai.Bi. che si occupa dei singoli Paesi in modo da approfondire aspetti burocratici, perplessità o dubbi.

In bocca al lupo per la vostra adozione!

Irene Bertuzzi

Responsabile Adozioni Internazionali di Ai.Bi.