Adozione internazionale. Nostro figlio è rifiorito quando ha deciso di parlare con noi

Il linguaggio conta più della lingua e i genitori adottivi sanno bene quanta luce possa nascondersi dietro il silenzio. Di fronte al quale è importante saper aspettare e rassicurare.

I bambini con alle spalle storie di solitudine e di abbandono, sono bambini che si portano nel cuore delle ferite: non essere stati amati, non essere stati voluti, l’aver trascorso parte della propria infanzia in attesa tra le mura di un istituto.

Poi, il sogno di famiglia si avvera e tra le braccia di una mamma e di un papà, lentamente, quel figlio, proprio come un fiore sboccia.

È lui a decidere come e quando mostrare i meravigliosi petali che costituiscono la sua corolla, ma ciò che è certo è che curato, amato e custodito, quel figlio un giorno, inaspettatamente mostrerà tutta la sua essenza, proprio come è accaduto al piccolo Juan.

È la sua mamma a raccontarne la storia…

Quando un figlio rifiorisce

Juan è arrivato in famiglia che sembrava un bambino introverso, intimidito, imbarazzato davanti agli adulti e poco socievole con gli altri bambini.

I primi tempi sono stati un po’ difficili. Non capivamo cosa gli passava per la testa. Ci rispondeva con poche parole alle nostre domande. Sorrideva poco.

Tutto è cambiato quando lui stesso ha deciso che voleva parlare con noi, raccontarci le cose: si è affidato e rilassato ed è emerso il suo essere un bambino allegro ed esuberante.

Beh, ora è diventato molto chiacchierone ed estroverso, in classe quando c’è da far confusione è il primo che si fa notare.

È un bambino scherzoso e solare. A volte è difficile contenerlo nelle sue chiacchiere o fargli capire che in certi posti non si può fare troppa confusione, ma è bello aver visto questo suo cambiamento e questa voglia che è emersa di stare con gli altri e ridere insieme.