Adozione. La figlia di Palombelli”Non ho più bisogno della psicologa”

Il confronto tra Barbara Palombelli e la figlia “Mamma, ora mi sento sicura, non ho più bisogno del sostegno della psicologa”

La prima sera non si scorda mai, racconta Serena “Ricordo tanti volti che ci hanno accolto in quella casa, che poi sarebbe diventata la nostra. Barbara, Francesco. E poi Giorgio e Francisco: ecco, all’improvviso avevamo anche due fratelli più grandi».

Poi la memoria stacca su un altro fermo immagine. “Il buio della cameretta. Mi rivedo rannicchiata in quel lettino che aveva lenzuola profumate di famiglia. Avevo 10 anni ed ero frastornata. Ma quella notte capii che per me e mia sorella Monica, che di anni ne aveva 7, stava iniziando una nuova vita. Le parole di Serena Rutelli, timide, sgorgano dal cuore mentre racconta per Gente il primo incontro con la sua famiglia adottiva, Barbara Palombelli e Francesco Rutelli.

Barbara, cronista di razza e amata conduttrice di Forum e Stasera Italia, ha raccontato di figli, di madri, padri e molto altro nella recente autobiografia per Rizzoli, Mai fermarsi. “C’è la mia storia familiare, quella di Francesco [Rutelli, ndr] “.

Per Gente la giornalista e conduttrice Tv posa in un tratto del parco del Celio con Serena, protagonista dell’ultimo Grande Fratello. La ragazza è stata presa in affido e poi adottata, insieme con la sorella Monica, 19 anni fa. Barbara Palombelli è sposata con Francesco Rutelli. “Abbiamo deciso che l’adozione sarebbe stata nel nostro destino, ancor prima dell’arrivo di Giorgio, nel 1982″ racconta Barbara Palombelli mentre abbraccia Serena “Nel 1993, dopo un lungo iter di adozione internazionale, è arrivato Francisco, o meglio siamo andati a prenderlo noi a Quito, in Ecuador. Per Serena e Monica invece siamo passati attraverso l’affido”. L’adozione non è mai una passeggiata, anche per gli equilibri familiari. “Marcello, il padre di mio marito, è stato sempre contrario. Era così arrabbiato per l’arrivo di Francisco che chiuse la porta a tutti noi per tanto tempo. Apparteneva a un’altra generazione, per la quale la discendenza è un fatto di sangue. Lo abbiamo dovuto accettare, non potevamo fare altro“.

Nell’arrivo di Serena e Monica le difficoltà sono nate altrove. Dal complesso di traumi che queste bambine portavano con sé. Un padre violento “avevano sui denti da latte i segni della furia di quest’uomo» che ora non c’è più, e una madre assente. Quella madre biologica che oggi, grazie alla forza mediatica del GF, si è fatta risentire. Vorrebbe riallacciare il rapporto con le figlie, ma Sere? «SONO FORTUNATA» Ora è Serena ad abbracciare la mamma e sembra dire: sono fortunata ad avere un genitore così. Nell’ intervista a Gente l’ex gieffina confida che solo a 22 anni è riuscita a rivolgersi a Barbara con la parola più bella: mamma “Prima la chiamavo per nome”.

Mia sorella è più possibilista, ma io sono sempre stata netta. Non voglio incontrarla. Mamma è Barbara” ne è convinta Serena. Mamma, la prima parola che pronunciamo, l’ultima che invochiamo. “lo l’ho imparata a 22 anni. Prima la chiamavo per nome. Poi una sera, eravamo a cena tutti insieme, mi è uscita naturale. Papà è stato papà molto prima. Forse perché lui è più rilassato, più gigione. Lei è stata certamente più severa. Le regole, la postura, la buona educazione, questo è il bagaglio di casa Palombelli“, dice Serena mentre, in un riflesso incondizionato, raddrizza la schiena. Se ne accorge e ne ride di gusto.

Sì, sono stata severa, e in questo libro chiedo anche scusa ai miei figli per le troppe prediche, conseguenza però anche del desiderio di proteggerli” -interviene Barbara – “Ho insistito tanto perché le ragazze andassero all’università. Ma la passione forte di entrambe era la stessa: volevano fare le estetiste. Sono bravissime e oggi dico che è stata una scelta giusta. Le ho assecondate e iscritte alla migliore scuola triennale di Roma, Dora bruschi.

Oggi nella vita di Serena c’è Alessandro, il suo compagno da un anno e mezzo. “Anche nel suo passato c’è stato l’abbandono, prima, e l’adozione. Ma la sua storia è ancora diversa – racconta Serena – ha una famiglia che lo ama e che lo ha preso con sé quando aveva tre mesi. E, a differenza mia, lui sente l’esigenza di ricostruire le sue origini, capire da dove viene. Non ha ricordi. Questo passato è un fortissimo collante tra noi, ci rende invincibili di fronte al mondo“.

Di quella vita là, quella di prima, a Serena è rimasta la sorella Monica, la sua anima simbiotica. “Viviamo insieme, lavoriamo insieme. Gli altri miei fratelli, quelli che si sono fatti vivi tramite il GF, non riesco, per ora, a farli entrare nella mia vita. Ci vorrà molto tempo“. Ora Serena è pronta per spiccare il volo, a costruire la sua, di famiglia. «Magari anche con bimbi in adozione. Per me, per noi, è stata una fortuna». 

Fonte

Intervista di Francesco Vicario per Gente