Adozione. Quando i nonni adottano quei nipoti “un po’ diversi” dai loro figli

Una madre adottiva racconta la trasformazione dei suoi genitori in nonni affettuosi e quanto il loro coinvolgimento sia stato fondamentale nella formazione di questa nuova bellissima famiglia

L’adozione è un atto d’amore che coinvolge non solo i genitori, ma anche i nonni.
Come vivono il percorso adottivo i nonni adottivi? Come si creano dei legami affettivi con i nuovi nipoti?
In questa testimonianza, una madre adottiva racconta la sua esperienza e ci mostra quanto sia stato importante il ruolo dei suoi genitori nella formazione della nuova famiglia. Un esempio di amore sconfinato e di accoglienza incondizionata.

Dei fantastici nonni adottivi  

“Non avrei mai immaginato che i miei genitori, soprattutto quel burbero di mio padre, sarebbero stati dei nonni adottivi così fantastici. All’inizio del percorso, quando ho fatto firmare loro il certificato di conoscenza del nostro progetto adottivo, l’ho visto cupo e, in quel momento, deve aver definitivamente capito che non avrei mai potuto farlo diventare nonno, come sperava tanto.
Non prendeva in considerazione “l’alternativa” dell’adozione.
Forse voci di persone che conosce, gli avevano riportato di storie adottive difficili, o non si aspettava che “un estraneo” avrebbe mai potuto conquistargli il cuore.
In realtà alla fine sono stati due i nipotini arrivati e che hanno riempito la mia esistenza, quella di mio marito e ovviamente anche quella dei nonni.
Mio padre, dopo un’iniziale diffidenza caratteriale, si è lasciato trasportare in questa nuova relazione con due “cioccolatini” (anche il colore della pelle credo lo spaventasse un po’ all’inizio del nostro iter adottivo: ma non lo ha mai pubblicamente confessato). 

Aspettare l’arrivo dei nipoti

L’attesa è stato un lungo tempo complesso anche per i futuri nonni, un silenzio davvero lacerante per noi, coppia in trepidante attesa, spesso trascorsa con inquietudine e sgomento, perché all’orizzonte non arrivava nessuna buona nuova. Ma so che anche mio padre, nel suo modo solitario di affrontare le asprezze della vita, ha sofferto molto, nel vedere me, sua figlia, nell’incertezza e triste. Non ha mai proferito parola, sapendo che già l’attesa era straziante, ma gli abbracci ricevuti in alcune occasioni in cui sentivo la sua voce interna dirmi “ti voglio bene e sono accanto a te” mi ha dato forza e ho compreso la sua vicinanza.
Adesso che i miei figli sono arrivati e che lui si è lasciato travolgere emotivamente, non lo riconosco più. È una persona felice, presente, positiva. È persino dimagrito e si prende più cura di sé, affermando “devo stare bene in salute, per godermi questa gioia il più possibile!”
Mi sorprende soprattutto che sia così disponibile, attento e propositivo: una rivoluzione del suo carattere e del modo di relazionarsi “canonico” che ho sempre conosciuto.
E quello che mi piace di più è l’effetto che il nonno ha sui miei figli, che sono stati tolti ai nonni paterni, quando erano nel paese d’origine, perché ritenuti inadeguati e violenti.
I miei figli si sentono accolti e amati (forse anche più che da parte nostra). Sì, perché l’amore spontaneo e totale che i miei genitori nutrono e dimostrano ai miei bimbi è un sentimento che davvero è soprannaturale. Sentono i nipoti come parte di loro, un’appartenenza che completa l’esistenza e i miei vecchi sono un approdo sicuro, una vicinanza affettiva mai provata per i bimbi, un legame sincero. 

Sfogliando l’album di famiglia

Vedo che i miei figli guardano con ammirazione mio padre quando si siede vicino loro e con l’album fotografico di famiglia colmo di immagini “storiche” della nostra grande famiglia, inizia a raccontare storie e curiosità, indicando i visi e spiegando che parte fondamentale abbiano i vari parenti nella sua vita e nella nostra famiglia.
L’album verso la fine ha una serie di foto che immortala i miei figli, nella piccola immagine ricevuta all’abbinamento, alcune foto, che mio padre ha voluto stampare, spedite da me mentre eravamo nel paese.
E da ultimo c’è la foto dell’incontro in aeroporto: un’immagine sfuocata, scattata di corsa, ma che mio padre conserva con tanta cura.
L’album di famiglia si sta arricchendo con tanti altri fotogrammi di vita reale, che man mano riempie l’esistenza di tutti noi e che mio padre custodisce con amore.
I miei figli si sentono davvero in famiglia, accolti non solo da noi, ma anche dai nonni che sono così innamorati. Che bella questa cosa, in pochi ce l’avevano fatta presente.
Magari avremmo potuto coinvolgere maggiormente i futuri nonni, per vivere al meglio, insieme, la strada verso i nostri bimbi.”

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it