gianni amelio regista

Adozione. “Padre quotidiano”, il libro del regista Gianni Amelio racconta l’adozione di un’intera famiglia.

Dal Nord dell’Albania all’Italia: “Padre quotidiano” è la storia dell’incontro di un padre disperato che chiede ad un uomo di adottare suo figlio e di un uomo che, invece, adotta l’intera famiglia.

gianni amelio registaUn film da cui nasce una famiglia:  fa da sfondo un passato che sembra presente, una vecchia storia fatta di volti alla ricerca di una speranza e di un cambiamento che, vent’anni dopo, è nuovamente una realtà.
Un sentimento comune di sofferenza e di necessità di fuggire, che costringe un padre affranto a fare una scelta e a dire: “mio figlio, domani sarà tuo figlio.
La racconta Gianni Amelio, celebre regista e sceneggiatore italiano che, durante le riprese del film “Lamerica” (1993), in Albania, conobbe un padre in lotta con sé stesso e con la vita: Ethem, un uomo stanco, malato e provato dalla prigione politica, che mai si è assoggettato alle regole del regime comunista.

Durante le riprese del film, Ethem sarebbe apparso nell’ultima scena e, nel periodo della conoscenza con il regista, fu proprio lui ad avvicinarsi al giovane Amelio e a dirgli di portare con sé suo figlio, unica speranza di una nuova vita, lontana dall’Albania. Una storia dettagliata che il regista de “Lamerica” racconta nel suo libro “Padre quotidiano”, edito Mondadori, che abbraccia il passato di una padre di famiglia disperato e malmenato da quel passato vissuto sotto dittatura e senza speranza. Era quello il tempo dei “primi sbarchi”, fatti di uomini che arrivavano dall’Albania a Bari e a Brindisi, meta di chi non aveva perduto la speranza.

Mi pregò in tutti i modi di adottare suo figlio, cosa che poi ho fatto”, dice il regista. Eppure non poteva portare con sé solo il ragazzo, con un’intera famiglia alla ricerca di aiuto: “non ho adottato solo il ragazzo, ma l’intera famiglia. Non lo volevo privare dei suoi genitori naturali. Così, come racconto nel libro, ho portato in Italia dal Nord dell’Albania tutti e tre: madre, padre e figlio. Ora, quando ci sediamo a tavola, siamo in tanti.”


Quale atto di amore estremo, dunque, quello di un padre che affida suo figlio nelle braccia di un altro uomo, consapevole che tutto sarebbe stato meglio di quell’Albania dilaniata dai dolori politici.

Il romanzo “Padre quotidiano” racconta un passato che è tutt’oggi una realtà: gli attuali sbarchi sono costituiti di bocche da sfamare e di bisogni concreti e reali; in un’Italia abitata da “figli viziati dal benessere, che discutono solo del nuovo telefonino e della nuova marca di tablet, l’arrivo dei migranti dovrebbe essere fonte di insegnamento”.
Sfocia nella politica il commento di Gianni Amelio che oggi, racconta, ha adottato un’intera famiglia che, vent’anni dopo, si è allargata con l’arrivo di tre incredibili nipoti pieni di vita.