Adozioni. Due sorelline dal Perù all’Italia: “Così piccole, così grandi. Una meraviglia!”

E’ vero che con i bambini grandicelli occorre armarsi di pazienza ma vi sono molti vantaggi. Una bella prova anche per la coppia

Quando le abbiamo viste e incontrate per la prima volta nell’hogar le ho viste così piccine! Le immaginavo grandi, pensando alla loro età anagrafica. La piccola, che è sempre stata la più forte di carattere tra le due, è subito corsa dal papà. Io invece mi sono commossa e sono scoppiata in pianto così che avevamo da un lato la suora che spingeva Paula verso di me e io che, piangendo, probabilmente le incutevo qualche timore …”.

Simona e Cosimo raccontano ancora con emozione il giorno dello scorso settembre in cui diventarono famiglia in Perù: Paula, di 7 anni e Ester, all’epoca quasi 5, entrarono con vivacità nella vita di questa coppia felice di accogliere due sorelle inseparabili. “Ancora oggi fanno squadra nei momenti di difficoltà: occorre stare attenti!” aggiunge ridendo il papà.

La nascita di una famiglia con l’adozione è sempre un momento dirompente. Per Cosimo e Simona la situazione di forte emozione si risolse e ricompose dopo pochi attimi dal primo abbraccio, grazie anche allo zainetto pieno di giochi e matite colorate che mamma e papà avevano portato dall’Italia.

I colori e il disegno per noi sono sempre stati la salvezza – aggiunge Cosimo – : nei momenti di difficoltà o di relax le bambine hanno sempre amato disegnare”. tanto che, per rappresentare la famiglia, Paula e Ester hanno disegnato mamma e papà con le ali, essendo arrivati in aereo fino in Perù.

La lunga permanenza nel paese, la febbre e la tosse delle bambine, le crisi per mettere alla prova due adulti venuti da lontano, la vita quotidiana di una neo famiglia in città sperdute dell’America Latina prima di rientrare nei luoghi familiari: tutto questo è un ricordo lontano ma indelebile per Simona, Cosimo e le loro bambine che, tornati in Italia a pochi mesi, stanno già rivelando grande capacità di adattamento. E’ così che è nata la loro famiglia e certamente non cambierebbero una virgola.

Paula e Ester già vanno all’asilo: escono di casa felici al mattino, per mano al nonno che le accompagna fino al pulmino della scuola. “Hanno voluto e chiesto di restare tutto il giorno con i bambini, perciò le abbiamo accontentate: escono presto e rientrano alle 17”. E una volta la settimana vanno anche a ginnastica artistica. “Sono molto vivaci e amano saltare tutto il giorno” dice Simona ben consapevole che, al di là dell’argento vivo che manifestano, le sue figlie hanno anche bisogno di riposo, tranquillità e famiglia.

Siamo una famiglia abbastanza numerosa, con molti cugini, tutti uniti – dicono i genitori – e questo va solo a vantaggio di Paula e Ester”.

Una accoglienza calorosa che è stata riservata loro fin dall’arrivo in Italia. “Siamo arrivati a Bologna e tutta la famiglia è arrivata in aeroporto – ricordano Simona e Cosimo – : malgrado il fuso e la stanchezza, siamo tutti andati a mangiare noi una pizza, le bambine gli spaghetti”.

Le bambine che in un primo momento hanno mostrato attaccamento al padre oggi manifestano il loro forte desiderio di mamma. “Stanno piano piano facendo spazio a tutte le persone di famiglia, prima di tutto accogliendo me e mio marito – dice Simona – : Paula, molto matura, si protegge nelle manifestazioni affettuose, la piccola è molto espansiva. Hanno per molto tempo fatto famiglia tra loro due, tanto che Paula ancora oggi si comporta da mammina e io stessa devo rassicurarla: ora ci sono una mamma e un papà a occuparsi di loro”.

Simona e Cosimo sono entusiasti di aver detto sì all’accoglienza di una fratria : “E’ vero che con i bambini grandicelli occorre armarsi di pazienza ma vi sono molti vantaggi nell’adottare bambini grandi. Si fanno compagnia e si sostengono, sono consapevoli e di grande aiuto quando anche noi dobbiamo comprendere cosa sta accadendo loro, magari nell’intimo. Una bella prova anche per la coppia”, concludono i genitori. “Non occorre dimenticare le regole per questi bambini – aggiungono – ma è vero che hanno bisogno di tanto ascolto e soprattutto amore”.