Adozioni internazionali. “Ci piacerebbe adottare in Cile: è un desiderio possibile?”

Buongiorno Ai.Bi.

Siamo una coppia che ha appena intrapreso il percorso dell’adozione internazionale, quindi, per il momento, siamo ben lontani dall’abbinamento con il nostro futuro figlio. Mi aspetto però che l’ente a cui ci rivolgeremo una volta ottenuta (speriamo!) l’idoneità, ci chieda verso quale Paese intendiamo indirizzarci. Potendo scegliere, saremmo interessati ad adottare un bambino cileno. Decisione non casuale, ovviamente: mia sorella e mio cognato qualche anno fa hanno adottato una bambino proveniente proprio dal Cile e al quale ora ci piacerebbe dare un cuginetto suo connazionale.

Pertanto vi scrivo per chiedervi qualche informazione in più: innanzitutto sugli aspetti organizzativi del viaggio per andare a prendere il bambino e poi sul post-adozione. Come ci supporterebbe Ai.Bi. in occasione del viaggio in Cile?

Grazie di tutto,

Ilaria

 

mara androsiglio

Buongiorno Ilaria.

Il Cile è uno dei Paesi in cui Ai.Bi. lavora da qualche anno ed è in una fase di crescita.

L’iter adottivo in Cile prevede che la coppia di futuri genitori effettui un solo viaggio nel Paese e che questo abbia una durata di circa due mesi e mezzo.

Per quanto riguarda gli aspetti più propriamente organizzativi, Ai.Bi. indica alla coppia il nominativo di un’agenzia viaggi di riferimento. Naturalmente, nel caso in cui i futuri genitori conoscano già un’altra agenzia possono tranquillamente rivolgersi a essa. Ciò che sconsigliamo è di effettuare prenotazioni “fai da te” dei voli aerei. Può capitare, infatti, che, a seguito di qualche variazione nelle date degli impegni in terra cilena, i giorni di partenza e di ritorno possano cambiare: un’agenzia viaggi esperta è sicuramente in grado di risolvere senza alcun problema questo piccolo contrattempo. In generale, comunque, gli impegni che attendono la coppia vengono tutti stabiliti prima della partenza e questa viene fissata di conseguenza.

Solo dopo l’abbinamento col minore la coppia saprà la località esatta dove adotterà a seconda appunto della città di appartenenza del bambino.

Il primo impegno della coppia una volta giunta in Cile è l’incontro istituzionale con i rappresentanti della stessa Autorità Centrale di Santiago prima e di Sename della regione di appartenenza del bambino ogni qualvolta questi non risieda nella capitale. L’incontro con il bambino avviene solo dopo questo primo appuntamento.

Per il resto, i coniugi sono accompagnati a ogni impegno legato all’iter e alle procedure adottive da un referente di Amici dei Bambini nel Paese.

E concludiamo con il post adozione. Il nuovo accordo bilaterale – firmato a ottobre 2015, ma pubblicato sul sito della Cai solo 6 mesi dopo – prevede una fase di post adozione della durata di 4 anni con l’invio di 8 relazioni a cadenza semestrale, corredate di foto e di informazioni sulle condizioni di vita e di educazione del minore e sull’inserimento nella sua nuova famiglia, secondo un format stabilito da Sename.

 

A presto,

 

Mara Androsiglio

Adozioni internazionali di Ai.Bi.