Adozioni internazionali. Enti autorizzati: che giungla! Come capire quello che fa per te?

Cara Ai.Bi,

io e mio marito abbiamo deciso di avvicinarci all’adozione spinti dal desiderio di dare una famiglia a un bambino solo. Alcuni amici hanno già adottato un bambino ma in nazionale e per quello che abbiamo capito, ma vorremmo conferma, tempi e iter sono differenti rispetto all’internazionale.

Ed ecco perché vi scriviamo. Per quanto riguarda l’adozione internazionale, quando bisogna contattare un ente autorizzato? Prima o dopo il decreto d’idoneità? E soprattutto, come orientarci tra i diversi tipi di enti autorizzati?

Grazie per le informazioni che ci darete

Chiara e Cristian

Cari Chiara e Cristian,

che bello sentire che ci sono coppie come voi con il desiderio di dare una famiglia a un bambino abbandonato. E purtroppo non siete mai sufficienti: ci sono tanti (troppi) bambini soli nel mondo in attesa di una mamma e di un papà.

Quindi, intanto, grazie per la vostra sensibilità. Allora, rispondiamo ad una domanda per volta.

E’ possibile contattare un ente anche quando non si è ancora in possesso del decreto di idoneità. Un primo contatto con l’ente può permettere alla coppia di conoscere le attività e i Paesi in cui opera. In alcuni casi è già possibile partecipare a incontri informativi sull’iter da seguire per adottare un bambino straniero. Dopo aver ottenuto il decreto di idoneità, la coppia può rivolgersi all’ente individuato e iniziare una formazione più approfondita e affidare così il mandato.

Per quanto riguarda la scelta degli enti, i Tribunali per i minorenni, così come la Commissione per le adozioni internazionali (CAI), dispongono degli elenchi aggiornati degli enti autorizzati alle adozioni internazionali. Documentandosi a fondo, si potrà constatare che esistono enti che svolgono unicamente le pratiche di adozione in Italia e all’Estero.

Esistono poi enti che sono anche organizzazioni non governative, quindi maggiormente strutturati nei Paesi di provenienza dei minori.

Indubbiamente la scelta dell’ente autorizzato è particolarmente vissuta dalle coppie come un momento molto complesso dato l’alto numero e le significative differenze tra uno e l’altro.

Enti grandi, piccoli; enti presenti in molte regioni, enti con una sola sede operativa; enti che lavorano in numerosi Paesi e enti che vedono la loro attività in pochissimi.

Oltre a questo generalmente le coppie si informano sugli enti direttamente dai loro siti on line, siti che frequentemente sono poco aggiornati ma che in qualche caso invece contengono preziose informazioni  quali: la pubblicazione del proprio bilancio certificato, il numero delle coppie in carico, il numero degli abbinamenti in essere e naturalmente quello delle adozioni realizzate possibilmente aggiornate con regolarità (mensilmente o settimanalmente). Sono enti quindi che fanno delle trasparenza la loro linea guida.

Un consiglio però ce lo sentiamo di darvelo: evitate gli enti che chiedono alle coppie di pagare “alcuni servizi ” specie all’estero, in contanti ed in nero. Ciò è assolutamente vietato dalle vigenti linee guida della CAI (Commissione adozioni internazionali)

Cosa aggiungere? Un grosso in bocca al lupo e pensate che c’è un bambino che già vi aspetta a braccia aperte

Lo staff di Ai.Bi.