Adozioni internazionali. Iori (Pd) “Necessario ripensare le funzioni e compiti della CAI (Commissione Adozioni Internazionali)”

vanna iori“Oggi più che mai è importante essere insieme, ognuno nelle strade che quotidianamente percorre per mettere in atto e rafforzare tutti gli strumenti culturali, sociali e istituzionali affinché si torni a credere nell’accoglienza e a praticarla. La fotografia dei dati e il calo del 49% delle adozioni dal 2008 al 2014, anno – quest’ultimo – di cui si hanno solo stime, lascia constatare che il nostro Paese sta retrocedendo pericolosamente”. A dichiararlo è Vanna Iori, deputata del Partito Democratico, intervenendo al convegno  a Gabicce Mare (Pesaro Urbino).

“La crisi economica è solo uno dei fattori di tale arretramento – continua – . Vi sono certo  responsabilità politiche e ostacoli oggettivi dovuti  anche alle mutate situazioni  internazionali e a  nuove difficoltà burocratiche.  Ritengo perciò necessario un rinnovato investimento e un impegno verso le famiglie, verso le associazioni, verso le istituzioni governative, affinché anche su questo versantel’Italia sia in grado di ripartire”.

Per Iori “è inoltre opportuno ripensare il sistema degli organi di competenza coinvolti e quindi alle specifiche funzioni e compiti della Commissione Adozioni Internazionali, degli Enti Autorizzati, dei Tribunali, dei Servizi e delle famiglie stesse”.

“Pur nella bontà dei frutti che ha portato in passato – precisa -, il sistema e la rete di connessione tra i vari soggetti del percorso adottivo appare frammentato, appesantito da lungaggini burocratiche spesso incomprensibili e talvolta demotivanti”.

“Garantire l’efficienza è un’ esigenza fondamentale – aggiunge – per garantire i diritti dei minori, che si trovano fuori dalla famiglia, in Italia o nel mondo, ad essere accolti. Occorre capacità di attuare interventi innovativi, che siano sostenibili e monitorabili nella loro applicazione per tutto il percorso di accoglienza, tenendo sempre conto che l’adozione, oltre ad essere un cammino fatto di procedure, è un’esperienza che mette in gioco i sentimenti e gli investimenti affettivi di quei genitori che vanno dall’altra parte del mondo a incontrare i loro figli, ma soprattutto la crescita e il futuro di tanti minori che nell’adozione possono avere una vera possibilità di essere figli”.

“Richiamo a tal proposito e solo a titolo di esempio – precisa il deputato del Pd -, quanto da me rilevato in passato in sede parlamentare, sulla necessaria piena operatività, ad oggi propria di soli 11 su 29 Tribunali dei Minori, della Banca Dati Nazionale dei minori adottabili e delle coppie disponibili all’adozione.

“Altrettanto importanti sono le raccomandazioni rivolte alle regioni dal Gruppo CRC – ricorda -, di Monitoraggio sull’attuazione della Convenzione Onu sui diritti del Fanciullo, sulla “predisposizione di percorsi formativi anche per le coppie che fanno domanda di adozione nazionale, in collaborazione con i TM, e l’ampliamento del sostegno nel post-adozione, alle famiglie adottive che ne facciano richiesta, non limitato ai primi anni (anche allo scopo di prevenire eventuali situazioni di crisi dell’adozione) e garantito gratuitamente anche in convenzione con le realtà del privato sociale; oltre all’attuazione di quegli interventi già previsti ai sensi dell’art. 6 Legge 184/83”

“Occorrerà dunque richiamare noi tutti alla professionalità – esorta Iori – e all’esperienza che si fonda sulle varie competenze, che vanno messe in dialogo e mantenute costantemente in  rete, ma soprattutto si fonda sull’etica della cura, del prendersi cura, del saper ‘fare spazio’ per accogliere un altro essere umano nel tempo della sua crescita. È dunque indispensabile  l’umanità  come primo fondamentale requisito in tutti gli operatori che hanno a fare ai diversi livelli con  le esperienze di adozioni”.

“Ringrazio Ai.Bi. e tutti voi per il lavoro che state svolgendo – conclude – , oltre che per gli stimoli e le indicazioni che potete offrire a noi parlamentari, a partire dai lavori di questa settimana estiva. A tutti l’augurio che ne possano scaturire orientamenti e proposte da tradurre in concrete pratiche di accoglienza e di tutela dei diritti dei minori”.