Adozioni Internazionali. L’India riapre ai Paesi stranieri

india bambiniBuone notizie per tutte le coppie in attesa di un bimbo. Il sito ufficiale delle adozioni internazionali degli Stati Uniti ha fatto sapere che il Central Adoption Resourse Authority (CARA), in data giovedì 28 marzo, ha rettificato l’annuncio che aveva pubblicato quattro mesi fa, quando aveva informato che l’India non avrebbe più accettato applications per le richieste di adozioni da paesi esteri.

Adesso il CARA annuncia che riaprirà le adozioni internazionali verso tutti i paesi stranieri, Stati Uniti inclusi, per dare ai minori indiani residenti in India la possibilità di avere una famiglia. Per ora la priorità va ai bambini che il Paese classifica come special needs, come per esempio quelli che hanno delle disabilità mentali o fisiche, quelli che hanno un’età superiore ai 5 anni, e quelli che appartengono a gruppi di fratrie (CARA’s website )

Bisognerà invece attendere 2 o 3 mesi perché vengano accettate le applications anche per le adozioni di minori indiani non classificati nella categoria di special needs.

Com’è già noto, in India la situazione dei bambini abbandonati in ospedale è davvero fuori controllo. Quando un bambino viene lasciato in reparto maternità, infatti, il personale e la polizia hanno come principale interesse quello di “sbarazzarsi” del minore. Non hanno il tempo, la consapevolezza e le risorse per provvedere all’adozione o seguire le procedure previste dal Justic Juvenile Act 2000, che prevede la cura e la tutela verso i minori abbandonati. Spesso, questi bambini finiscono nel racket delle adozioni illegali, dando vita a situazioni tragiche e successive battaglie legali per la loro custodia.

Questo accade perché, quasi dieci anni dopo l’approvazione del Juvenile Justice Act del 2000, molti ospedali e agenti di polizia ignorano le procedure legali per il trattamento dei bambini abbandonati.

Da un sondaggio realizzato in sette ospedali e 10 dipartimenti di polizia è emerso che le autorità ospedaliere e della polizia, sembrano più interessate ad affidare i bambini a qualcuno piuttosto che pensare alla loro tutela.

La legge indiana richiede che sia il Child Welfare Committee (CWC), un organo statutario, a prendere le decisioni sulla custodia e sull’eventuale adozione di bambini abbandonati. Nonostante ciò, né le autorità ospedaliere, né la polizia hanno dato molta importanza al ruolo del CWC.

Fonti ospedaliere hanno riferito che se un bambino viene abbandonato nel loro ospedale si informa la polizia, che a sua volta, preferisce consegnare il bambino a chi si fa avanti. Un funzionario di polizia ha dichiarato che di solito chiedono ad una ONG o ad un istituto se vogliono adottare il bambino che è stato abbandonato in ospedale, “non possiamo tenerlo presso la stazione”.

Si spera che la riapertura delle adozioni internazionali possa favorire i canali legali delle adozioni e scoraggiare la speculazione e il traffico illegale dei piccoli indiani.