Fondo per le spese sostenute da coppie adottanti

Adozioni internazionali. Perché la Cai non obbliga gli enti autorizzati a certificare i bilanci e bloccare i pagamenti in nero?

Buongiorno,

io e mia moglie abbiamo terminato i colloqui con i servizi e a breve ci auguriamo di ricevere la tanta sudata  idoneità. In questi mesi ci siamo iscritti a tutti i forum esistenti sull’adozione e abbiamo conosciuto tante coppie che hanno già adottato o che sono in attesa dell’abbinamento.  Abbiamo raccolto esperienze diverse ma la cosa che più ci ha sconvolto è che ci sono famiglie che parlano di richieste di pagamenti in contanti?  Ma è possibile che accada  questo  ….???

Possibile che la Commissione non può mettere in atto delle procedure per garantire l’ assoluta trasparenza nei pagamenti da parte di tutti gli enti e dare così garanzie e fiducia alle coppie?

Federico

Gentile Federico,

sono tante le questioni gravose che la Commissione per le adozioni internazionali dovrà prendere in carico perché lasciate alla deriva dell’immobilismo degli ultimi anni e – come non concordare con lei – sull’urgenza di un necessario recupero di un clima di trasparenza, legalità e collaborazione che l’aveva sempre caratterizzata, tanto da far guadagnare all’Italia il titolo di secondo Paese più accogliente dopo gli USA.

La scarsa trasparenza contabile e finanziaria che affligge il mondo delle adozioni internazionali con effetti perniciosi sia sulle coppie adottive che sui minori adottabili è un tema – ci permetta di ricordare, Federico – che come Amici dei Bambini denunciamo da anni. Una piaga quella dei “pagamenti in nero” nelle adozioni internazionali assolutamente prioritaria tra quelle che la Cai deve contrastare, se davvero vuole svolgere quel ruolo di supporto e tutela delle famiglie adottive e di controllo sull’operato degli enti, che la normativa le assegna.

Come può immaginare – caro  Federico – una ben nota obiezione che viene da anni portata su questo tema è che la CAI può fare poco se le famiglie non denunciano richieste di questo tipo. Ma le famiglie, per timore di ripercussioni sul proprio iter adottivo, quasi mai segnalano fatti di tal genere e che ovviamente si verificano quando si è già a buon punto del percorso adottivo.

Pur consapevole che la battaglia sarà lunga, siamo però convinti che la Commissione possa mettere in cambio possibili misure semplici, concrete e immediatamente applicabili per un serio contrasto del fenomeno dei pagamenti in nero. Ad esempio, è possibile da subito richiedere obbligatoriamente a tutti gli enti la certificazione dei bilanci degli ultimi due anni da parte di un revisore indipendente. La Cai potrebbe – meglio! –  affidare a una società di revisione, abbastanza prestigiosa da essere sicuri della sua totale indipendenza, l’incarico di sottoporre ad audit di bilancio gli ultimi due bilanci di tutti gli enti, dando nel contempo a tale società indicazioni su quali aree di bilancio verificare con particolare attenzione. Si potrebbe anche far rientrare questa attività tra quelle di responsabilità sociale normalmente realizzate dalle principali società di revisione, riducendo così a zero gli oneri per il bilancio pubblico.

Siamo certi che solo un annuncio di una simile misura ridurrebbe fin da subito le richieste di pagamenti in nero alle coppie. Oggi sono ancora pochissimi gli enti, come AiBi che pubblicano e sottopongono a revisione volontaria il proprio bilancio.

Fermo restando la necessità di un intervento della Commissione in tal senso, non ci stancheremo, però, di invitare le coppie a segnalare eventuali richieste di questo tipo alla Commissione per le adozioni internazionali o presentare una denuncia in Procura, indicando il nome dell’ente e i possibili riscontri.

La crisi delle adozioni internazionali è dovuta all’immobilismo e al disinteresse politico di questi anni ma anche al “veleno” dei pagamenti in nero e di tutti gli illeciti che ne possono derivare, pertanto è responsabilità di ciascuno di noi denunciare richieste illecite.

Saluti e auguri per il vostro percorso.

Ai.Bi.