Adozioni internazionali. Quali spese sono deducibili e come certificarle?

Buongiorno Ai.Bi.,

i tempi stringono per la presentazione della dichiarazione dei redditi e avrei bisogno di alcune informazioni sulla possibilità di dedurre almeno una parte delle spese sostenute da me e mia moglie in occasione dell’adozione di nostro figlio.

Brevemente, questa è la nostra situazione. Io e mia moglie a metà dell’anno scorso abbiamo accolto un bambino russo di 7 anni. Tra il 2014 e il 2015 abbiamo effettuato i tre viaggi in Russia previsti dalla legge di Mosca.

Entrambi siamo lavoratori dipendenti e abbiamo saputo della possibilità di portare parte delle spese relative all’iter adottivo in deduzione rispetto al pagamento dell’Irpef.

Vorrei quindi sapere di quale forma di agevolazione  fiscale potremmo usufruire e quali documenti presentare unitamente alla dichiarazione dei redditi. Tenete presente che una parte delle spese, quelle effettuate durante la nostra permanenza in Russia, sono state sostenute in rubli e non in euro.

Grazie per le informazioni,

Andrea

 

 

CRINO-21Buongiorno Andrea.

Le coppie che avviano una pratica di adozione internazionale possono usufruire di un’agevolazione fiscale al momento della compilazione dei modelli di dichiarazione dei redditi 730 e Unico Persone Fisiche. Per la precisione, è deducibile il 50% delle spese sostenute dall’atto del conferimento dell’incarico all’ente autorizzato prescelto al giorno dell’ingresso in Italia del minore adottato.

In particolare sono deducibili i costi sostenuti per l’assistenza ricevuta dai genitori adottivi, per la legalizzazione e la traduzione dei documenti, per i visti, per il trasferimento e per il soggiorno necessari nel corso dei periodi pre-adottivi trascorsi nel Paese di origine del minore adottato. Sono inoltre deducibili anche le quote associative eventualmente richieste dall’ente incaricato di seguire l’iter adottivo e le altre spese sostenute nei confronti dello stesso ente.

Per ottenere la deduzione, però, è necessario  che tutti gli esborsi siano documentati in modo fiscalmente valido. Innanzitutto i genitori devono autocertificare all’ente autorizzato le spese sostenute tramite una dichiarazione sostitutiva di atto notorio. Sulla base di quest’ultima, l’ente autorizzato certifica a sua volta le spese ai genitori adottivi che possono quindi portarle in deduzione nella dichiarazione dei redditi.

Aggiungo due note importanti. La deduzione avviene secondo il principio di cassa: nella dichiarazione dei redditi di un anno possono essere inseriti soltanto gli oneri sostenuti nell’anno precedente. Inoltre, le spese effettuate in una valuta diversa dall’euro devono essere convertite in euro, utilizzando il cambio indicativo di riferimento del giorno in cui le somme sono state percepite o versate. Nel caso in cui, in quei giorni, il cambio non sia stato fissato, va utilizzato quello medio del mese di riferimento.

Inoltre, a seconda del reddito della famiglia, è possibile ottenere anche un rimborso parziale del 50% dei costi sostenuti che non possono essere portati in deduzione. Tale rimborso va chiesto alla Commissione Adozioni Internazionali, ma purtroppo la sua erogazione, al momento è ferma. La Cai sta ancora rimborsando le coppie che hanno concluso l’adozione del 2011. Tuttavia, di recente, la neopresidente della Cai, il ministro Maria Elena Boschi, ha annunciato la disponibilità di 20 milioni di euro proprio per i rimborsi delle spese adottive.

Un caro saluto,

 

Antonio Crinò

Direttore Generale di Ai.Bi.