Affido familiare e scuola. Accompagnare il bambino passo dopo passo

“Quando ho capito che quel bambino non aveva bisogno delle mie domande, ma solo del mio sorriso e della mia presenza costante, tutto è cambiato”

Quando un bambino viene affidato a una nuova famiglia, la scuola diventa uno degli ambienti più significativi del suo nuovo percorso. Spesso è il primo luogo dove il bambino deve confrontarsi con regole, dinamiche relazionali e aspettative nuove. Per questo motivo, accompagnarlo con attenzione e sensibilità nell’inserimento scolastico è cruciale.

Informare con delicatezza e rispetto

Innanzitutto, è importante comunicare alla scuola la situazione di affido, ma sempre tutelando la riservatezza del minore. Non serve raccontare la sua storia nei dettagli: ciò che conta è che gli adulti di riferimento sappiano come sostenerlo nel quotidiano.
Chiara, educatrice, racconta di una bambina di 8 anni che si mostrava spesso distratta in classe. Dopo aver comunicato in modo riservato alla maestra che la bambina era in affido, l’insegnante ha scelto di affiancarle un tutor interno per alcune attività e ha evitato domande personali durante le discussioni in aula. Il comportamento della bambina è migliorato visibilmente nel giro di poche settimane.

Costruire un’alleanza educativa solida

Il dialogo costante tra la famiglia affidataria e gli insegnanti è uno strumento potente. Aiuta a condividere informazioni essenziali, comprendere i comportamenti del bambino e rispondere in modo coerente.
Matteo, 10 anni, aveva crisi di rabbia durante l’intervallo. I genitori affidatari, in accordo con la psicologa scolastica, hanno stabilito un quaderno di comunicazione giornaliero. In questo modo, ogni giorno ci si scambiava osservazioni, piccole conquiste o segnali di disagio. Dopo qualche mese, le crisi si sono diradate e Matteo ha iniziato a relazionarsi meglio con i compagni.

Accogliere i tempi di adattamento senza pressione

Ogni bambino ha i propri ritmi. Alcuni possono mostrarsi molto chiusi, altri manifestare comportamenti provocatori. L’importante è non forzare o etichettare, ma dare spazio e tempo.
Sofia, 6 anni, appena arrivata nella nuova scuola, non voleva mai partecipare alle attività in cerchio. L’insegnante ha deciso di non insistere, lasciandole un compito silenzioso vicino alla classe. Dopo due settimane, Sofia ha chiesto spontaneamente di leggere un libro a voce alta. Era pronta, con i suoi tempi.

Preparare il terreno per ricorrenze e temi sensibili

Alcuni momenti dell’anno scolastico, come la Festa della Mamma o attività sulla famiglia d’origine, possono risultare dolorosi. La prevenzione e l’adattamento sono fondamentali.
Durante un progetto sulle “radici familiari”, in seconda elementare, l’insegnante ha proposto ai bambini di creare un “albero delle persone importanti”, lasciando libera scelta su chi includere. Il bambino in affido ha inserito la famiglia affidataria, l’educatore del centro e il suo fratello biologico. Si è sentito accolto e valorizzato.

Favorire l’inclusione spontanea tra pari

I bambini non hanno bisogno di sapere tutto per accogliere: hanno una sensibilità speciale, se guidati da adulti consapevoli.
L’arrivo di Ahmed, 9 anni, è stato accompagnato da una semplice frase della maestra: “Ahmed è un nuovo compagno che ha tanto da condividere con noi”. Nei giorni successivi, il gruppo classe ha costruito un “diario di benvenuto” con messaggi e disegni. Nessun riferimento all’affido, solo calore e apertura.

Una scuola che accoglie è una scuola che trasforma

Chi accompagna un bambino in affido nel suo percorso scolastico ha una grande responsabilità, ma anche una meravigliosa opportunità: quella di essere parte di un cambiamento profondo, di una nuova fiducia che nasce.
Come dice Giulia, maestra di scuola primaria: “Quando ho capito che quel bambino non aveva bisogno delle mie domande, ma solo del mio sorriso e della mia presenza costante, tutto è cambiato. E lui ha iniziato a fidarsi.”

Informazioni e richieste sull’affido familiare

Chiunque volesse approfondire la conoscenza dell’affido familiare e riflettere sulla propria disponibilità a intraprendere questo percorso, può partecipare agli incontri organizzati da Amici dei Bambini
Tutte le informazioni si trovano alla pagina dedicata del sito.