Affido. La triste storia dei “bambini resi”

Di questi bambini, che vengono riportati in comunità dopo un periodo di affido familiare – che in gergo vengono chiamati “resi” – spesso non se ne parla e non si conosce la dimensione del fenomeno

Aprirsi all’accoglienza affidataria è un’esperienza meravigliosa, ma per divenire un porto sicuro per minori in difficoltà, anche se per un periodo di tempo temporaneo non serve solo cuore, serve anche tanta formazione.

Capita a volte, che le famiglie accoglienti non riescano a portare a termine il proprio compito e questo, inevitabilmente, lascia una scia di dolore dietro le spalle: per il minore costretto a tornare a vivere in comunità e per i genitori affidatari che vivono questa sconfitta con un senso di frustrazione per quello che non sono riusciti a fare.

Emblematico è il caso di Sabrina e del piccolo Liang, (nome di fantasia) raccontato dal Redattore Sociale.

Liang 3 anni e mezzo è arrivato a casa di Sabrina, mamma biologica di due ragazzi e assieme a suo marito genitore affidatario da più di 10 anni, ad aprile del 2020 ed è andato via il 4 agosto, dopo solo pochi mesi.

Il bimbo presentava una patologia cerebrale molto grave emersa fin dalla nascita. “Fino a che è stato con la mamma – racconta il web magazine- riusciva a mangiare se imboccato, ma da quando è andato a vivere in comunità la sua condizione generale è peggiorata: gli è stato messo il sondino e, insieme alla capacità di mangiare, ha perso la maggior parte delle sue abilità, compresa quella di interagire con gli altri”. Poi la decisione di affidarlo alla famiglia di Sabrina.

In casa con Sabrina e la sua famiglia c’era anche Marco, 8 anni, bimbo in affido da alcuni anni, con sindrome fetoalcolica, grave ritardo cognitivo e un percorso tormentato alle spalle. Il bimbo che con Sabrina aveva fatto molti progressi, piano piano ha iniziato a risentire della presenza del piccolo Liang, piangeva ed era nervoso. Anche Liang si mostrava irrequieto fino a strapparsi più volte il sondino per la nutrizione, finendo in ospedale.

Tornati a casa dall’ultimo ricovero, per un intervento, la situazione era peggiorata ulteriormente “Liang – racconta Sabrina- non riusciva più a dormire per via della Peg, gli era venuta una bolla acquosa, soffriva, perdeva sangue. Marco, che è molto empatico e sente il dolore degli altri sulla propria pelle, era totalmente in panico, non sopportava più la presenza dell’altro. Non siamo riusciti a trovare una strada, non c’era nessuno che ci desse una mano, dopo due mesi in questo modo siamo stati costretti a rinunciare”. Liang è stato trasferito in una comunità per bambini gravemente disabili

Affido. I bambini resi

Di questi bambini, i bambini che in gergo vengono chiamati “resi” spesso non se ne parla e non si conosce la dimensione del fenomeno.

Vittoria Manoliogiudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, spiega al Redattore Sociale: “A fronte di un percorso di accoglienza ci può essere l’acquisizione della consapevolezza di una difficoltà da parte della famiglia e una richiesta di aiuto ai servizi sociali, cosa sempre prevista per legge nel progetto di affidamento familiare e nei percorsi di adozioneLa famiglia che accoglie il bambino – continua- si può sentire in difficoltà e i servizi sociali possono intervenire in supporto o accompagnarla alla chiusura di questa esperienza. È chiaro che, dal punto di vista della famiglia e del bambino, si tratta di una situazione estremamente critica e drammatica e, specialmente per i minori, rappresenta un elemento di stress che sarebbe opportuno evitare. Bisognerebbe essere molto consapevoli, formati e supportati nei percorsi di affido e di adozione, perché il rischio di esporre il bambino a un ulteriore elemento traumatico è reale e, quindi, si dovrebbe evitare”.

Affido. L’importanza della formazione

Proprio per supportare le famiglie che desiderino intraprendere un percorso di accoglienza Amici dei Bambini, attraverso FARIS, la scuola di formazione della Fondazione Ai.Bi. organizza ciclicamente webinar dedicati all’accoglienza affidataria QUI

Chi volesse avere maggiori informazioni sull’Affido può consultare la pagina di Ai.Bi. dedicata QUI