Africa. L’appello di Padre Alex Zanotelli: “Rompiamo il silenzio sull’Africa”. Ai.Bi da anni in prima linea, lancia la campagna “Adozione a Distanza Africa”

E’ di qualche giorno fa l’appello-intervista a Padre Alex Zanotelli che, ripreso dalla testata on line andrialive, lancia un appello accorato ai giornalisti: “Rompiamo il silenzio sull’Africa”.

Un rompere l’omertà mediatica che grava soprattutto sull’Africa.perché la gente sappia la situazione del Continente Africano dal quale fuggono in massa uomini, donne, bambini.

Padre Zanotelli conosce bene l’Africa: l’Africa della fame, della guerra, della miseria e dell’assenza della dignità, situazioni da cui fuggono e scappano in tanti con il sogno di raggiungere la madre Europa che poi li ricaccia. Sono uomini, donne, bambini o come alcuni dichiarano: presunti migranti o rifugiati, ma sempre vite umane.

Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo come missionario uso la penna (anch’io appartengo alla vostra categoria) per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani-, inizia così il suo scritto, e continua – Trovo la maggior parte dei nostri media, sia cartacei che televisivi, così provinciali, così superficiali, così ben integrati nel mercato globale. So che i mass-media, purtroppo, sono nelle mani dei potenti gruppi economico-finanziari, per cui ognuno di voi ha ben poche possibilità di scrivere quello che vorrebbe”.

Non perde la speranza, però, Padre Zanotelli: “Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli stanno vivendo”.

E così Padre Zanotelli inizia l’elenco dei “silenzi inaccettabili” come quello sulla drammatica situazione nel Sud Sudan e sulla Somalia ingarbugliati in paurose guerre civili;  sull’Eritrea, retta da uno dei regimi più oppressivi al mondo; il silenzio sul Centrafrica; sulla situazione caotica in Libia; il silenzio su quanto avviene nel cuore dell’Africa, soprattutto in Congo, il silenzio su trenta milioni di persone a rischio fame in Etiopia, Somalia, Sud Sudan, nord del Kenya e attorno al Lago Ciad, la peggior crisi alimentare degli ultimi 50 anni secondo l’Onu.

“Non conoscendo tutto questo o facendo finta di niente – secondo Padre Zanotelli – appare chiaro che il Popolo Italiano e i Popoli Europei non possano capire perché così tante persone stiano scappando dalle loro terre rischiando la propria vita per arrivare o approdare da noi. E si alimenta così quella che lui definisce la «paranoia dell’invasione, furbescamente alimentata anche da partiti xenofobi».

Infine un giudizio che ha della profezia, se è vero che, come dichiarato dall’Onu già entro il 2050, si aspettano, circa 50 milioni di profughi climatici solo dall’Africa: “I disperati della storia nessuno li fermerà”. Padre Alex conclude con una provocazione che produce, sicuramente, l’effetto di un pugno nello stomaco: “Davanti a tutto questo non possiamo rimanere in silenzio”

Ecco perché Ai.Bi, da anni in prima linea in Africa, ha deciso di rompere e squarciare questo assordante e indifferente silenzio lanciando la campagna “Adozione a Distanza Africa Il Futuro dei Bambini in Africamettendo soprattutto in risalto che quando si parla dei bambini in Africa e del loro benessere si fa una grande e terribile omissione: la famiglia. Come se in Africa a dispetto di qualsiasi altro continente per crescere un bambino si possa fare a meno della famiglia.

Vivere in famiglia è un diritto inalienabile e dovrebbe esserlo anche per i bambini africani non solo per i nostri figli.

La chiusura delle adozioni internazionali nella maggior parte dei Paesi africani e il mancato sviluppo dell’accoglienza nazionale, segnano tragicamente il destino di milioni di minori orfani o abbandonati che rischiano di non essere mai figli.

Attraverso un aiuto continuativo, invece, quale l’ Adozione a Distanza, possiamo garantire un sostegno concreto a un bambino accolto in istituto – perché orfano o abbandonato-  o che vive in condizioni di grave difficoltà familiare, garantendogli un’ alimentazione adeguata alla sua crescita, condizioni igienico sanitarie accettabili e la possibilità di andare a scuola; al contempo è possibile realizzare percorsi di reinserimento in famiglia, aiutando i genitori a generare fonti di reddito sostenibili, e programmi di formazione professionale e inserimento sociale per gli adolescenti soli in uscita dagli istituti, affinché possano intraprendere una vita autonoma.

L’ Adozione a Distanza è un strumento di sostegno continuativo alla portata di tutti coloro che credono nella solidarietà per un aiuto non solo immediato ma al contempo di costruzione – come dice lei – di un futuro possibile perché famiglie disperate con bambini e adolescenti soli poco più che bambini non siano costrette a dover intraprendere viaggi della speranza.

La nostra campagna “Adozione a Distanza per il Futuro dei Bambini in Africa” nasce proprio in supporto all’emergenza  “Bambini in alto mare” perché solo progettando e aiutando a costruire un futuro possibile “a casa” potremmo evitare che altri piccoli innocenti perdano la vita in mare.

Perché l’adozione a distanza funzioni, c’è bisogno, però, di gente che ci creda… Oggi è il giorno giusto per iniziare a costruire il futuro di un bambino africano attivando un’adozione a distanza chiamando lo 02 988221 o scrivendo a sad@aibi.it o direttamente sul sito www.aibi.it/africa.

Fonte: www.andrialive.it