Ai.Bi., I Cinque Pani ed Enzo B. scrivono al Papa: “Santità, le famiglie bloccate in Congo hanno bisogno anche di Lei”

Le famiglie italiane bloccate in Congo/5

papa2 200Si riporta di seguito il testo della lettera congiunta inviata a Sua Santità, Papa Francesco, da tre degli Enti Autorizzati operanti in Repubblica Del Congo, fra cui Amici dei Bambini.

 

“Sua Santità Papa Francesco,

come avrà forse già appreso dalla stampa, 24 famiglie adottive italiane, pur avendo compiuto le regolari procedure di adozione di bambini congolesi, sono da diverse settimane bloccate nella Repubblica democratica del Congo per un problema burocratico di cui non riusciamo a spiegarci le ragioni. In vista dell’approssimarsi del Natale (festività tanto più importante per chi, con l’adozione, si prepara ad un cammino di ‘rinascita’), e in considerazione delle molte difficoltà oggettive create da questa situazione, ci permettiamo di chiedere un Suo intervento, nella speranza che i bimbi e le coppie adottanti, finalmente uniti in una famiglia, possano portare avanti serenamente il proprio percorso di vita.

Da diversi anni, 8 Enti Italiani Autorizzati alle Adozioni Internazionali operano nella Repubblica Democratica del Congo, per garantire ai bambini in stato di abbandono il diritto ad avere una famiglia, sviluppando contestualmente progetti di sostegno e solidarietà alle comunità locali. Durante tutto questo periodo, le relazioni con le Autorità congolesi sono sempre state più che ottime.

La tematica delle adozioni internazionali è sicuramente delicata e quindi necessita di una attenta e costante azione di verifica e controllo dalle parti coinvolte.

E’ su questo presupposto che, lo scorso settembre, le Autorità congolesi hanno deciso unilateralmente di sospendere il rilascio del nullaosta all’uscita dei minori adottati.

Ai primi di novembre, il Ministro Kyenge ha effettuato una missione in Repubblica Democratica del Congo, durante la quale ha svolto incontri con i diversi ministeri e con il capo della Direzione Generale della Migrazione (DGM). Durante questi incontri, il Ministro ha ricevuto dalle autorità congolesi il riconoscimento per l’eccellente lavoro svolto dagli enti italiani e le rassicurazioni in merito alla conclusione positiva dell’iter adottivo delle 24 coppie italiani.

A seguito di tale missione, le stesse Autorità congolesi avevano quindi permesso alle famiglie che avevano concluso l’intero iter adottivo di potersi riunire con i propri figli nel Paese, in vista della ripartenza definitiva.

Ed è a seguito di tale permesso che, dalla fine di ottobre, sono giunte a Kinshasa ben 24 coppie di genitori adottivi. Sono famiglie che hanno realizzato il loro percorso adottivo con 3 enti italiani: Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Associazione I Cinque Pani ed ENZO B.

Le loro procedure sono considerate regolari e questo ci è stato ripetuto più volte, ma purtroppo rimangono ancora nella capitale congolese, Kinshasa, a seguito di un ulteriore provvedimento di blocco all’uscita.

Non siamo assolutamente a mettere in dubbio il pieno diritto delle Autorità a svolgere il loro essenziale ruolo di garanti della legittimità e correttezza delle procedure.

Siamo invece a richiedere un atto umanitario in vista del prossimo Santo Natale, nella certezza di aver rispettato tutte le leggi nazionali e internazionali, ma soprattutto perché vorremmo che le nostre famiglie possano festeggiare insieme ai loro bambini le imminenti festività finalmente a casa.

Vorremmo anche sottolineare che la condizione in cui versano le famiglie desta preoccupazione, a causa della lunga permanenza in loco che li espone a rischi di malattie, ad esborsi di denaro veramente ingenti, con una incertezza che li sta logorando anche dal punto di vista psichico ed emotivo.

AiBi, Associazione I Cinque Pani, ENZO B.”