Al via la seconda Festa della Famiglia, per chi ce l’ha e per chi l’aspetta

2014-06-15 Abracadabra 2014 v6 con cenaUna giornata per festeggiare la famiglia, con gli occhi e il cuore puntati ai milioni di bambini che invece una famiglia non ce l’hanno. E’ questo il senso della seconda edizione della Festa della Famiglia, in programma domenica 15 giugno, dalle 15 alle 21, a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo.

L’iniziativa è organizzata dal Punto informativo di Ai.Bi. “Chiara Voerzio”, in collaborazione con l’amministrazione comunale, la cooperativa sociale Alchimia, la Croce Rossa e l’ associazione La Proposta.

Anna Maria Passanti, mamma adottiva e referente del punto informativo di Ai.Bi., è la promotrice di questo appuntamento. L’evento, che eredita la tradizionale festa Abracadabra, è organizzato con grande passione dalla signora Anna Maria. La quale racconta:«Noi ci crediamo. Il pomeriggio è un susseguirsi di giochi che culminano in un momento molto toccante. Grandi e piccini ci si prende tutti per mano e poi si grida ‘Abracadabra’, con la speranza che si realizzi la magia di trovare una famiglia a un bambino abbandonato».

Questa mamma adottiva, ogniqualvolta vede sorridere i suoi due ‘gioielli’, che ormai hanno 20 e 16 anni, immagina dietro di loro l’esercito sofferente dei milioni di bambini abbandonati. E confida: «Noi abbiamo adottato più di dieci anni fa. ed è stata una scelta che rifarei mille volte. Ho scoperto solo dopo molto tempo che il mio secondo figlio aveva una sorella, anche lei in istituto. Abbiamo cercato in tutti i modi di adottare anche lei, ma non ci siamo riusciti. Per fortuna, i due fratelli si tengono in contatto via internet, ma mi stringe il cuore sapere che questa ragazza a 16 anni è già diventata mamma».

Ma non è l’unico rammarico della signora Annamaria. Questa festa potrebbe davvero diventare un momento di condivisione gioiosa dell’esperienza adottiva, e invece la scelta più frequente fatta dalle famiglie adottive è quella di isolarsi: «Troppo spesso dopo aver risolto il proprio bisogno di genitorialità, le coppie non hanno voglia di confrontarsi con le altre famiglie».

Annamaria, operatrice in una casa di cura per anziani, è abituata a ‘maneggiare’ il dolore altrui, ma quello dei bimbi abbandonati non può scrollarsela di dosso. E afferma: «Io ho visto come vivono i bimbi negli istituti, non è una buona vita. Un bambino non chiede di essere abbandonato. Magari hanno tutto il necessario, vengono accuditi, ma la famiglia è un’altra cosa». E insiste: «Fintanto che avremo forze ed energie, noi ci impegneremo per tutti quei bambini che ancora aspettano il loro papà e la loro mamma». E alle giovani coppie che magari vorrebbero adottare, cosa direbbe? «Che l’adozione è una cosa meravigliosa, e che bisogna aver l’umiltà di lasciar fare a Dio. I nostri figli non sono i nostri. Per loro è fondamentale l’amore dei genitori, ma la loro vita non è nelle nostre mani».