Altro che niente mascherine all’aperto: zero spettatori alle Olimpiadi di Tokyo e fino a 1300 morti al giorno

Mentre le misure restrittive si allentano, ci sono diversi indizi che suggeriscono di non abbassare la guardia contro il Covid. Non a caso, Organizzatori, CIO e Governo giapponese dicono no agli spettatori alle Olimpiadi di Tokyo

I vaccini danno fiducia; l’estate aiuta a pensare positivo e lo stare all’aperto diminuisce il pericolo dei contagi. Guai, però, a pensare che sia tutto alle spalle e che il Covid sia sulla via della sconfitta definitiva

Niente spettatori alle Olimpiadi di Tokyo

A ricordarlo a tutti, in modo perentorio come una doccia gelata, ci ha pensato il Consiglio Direttivo dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 (il nome è rimasto questo, anche se le Olimpiadi si svolgeranno nel 2021), che, alla luce dello stato di emergenza che dovrebbe partire dal 12 luglio, in Giappone, per via dell’aumento dei contagi, ha deciso di vietare la presenza del pubblico durante i Giochi in programma dal 23 luglio all’8 agosto.

La decisione ha visto seduti al tavolo i rappresentanti del CIO, con il suo Presidente Thomas Bach, del Governo giapponese (presente la ministra per lo Sport Tamayo Marukawa), del comitato organizzatore guidato dalla presidente Seiko Hashimoto oltre alla governatrice della città metropolitana di Tokyo Yuriko Koike.
La misura, molto probabilmente, riguarderà anche le tre prefetture di Chiba, Kanagawa e Saitama.

L’allerta lanciato a suo tempo dalla Fondazione Kessler

Ma gli allarmi non arrivano solo dal Paese del Sol Levante. Già diverse settimane fa, la Fondazione Kessler aveva diramato uno studio che indicava come, con le riaperture, l’Italia sarebbe andata incontro a scenari che avrebbero fatto alzare il numero dei morti tra i 300 e i 1300 al giorno. La previsione dava come scenario di riferimento i giorni intorno alla metà di luglio, ipotizzando, però, delle riaperture meno graduali di quelle che, poi, in realtà sono state fatte. La speranza di tutti è che questi numeri non siano semplicemente rimandati più in là nel tempo, ma si rivelino proprio una previsione sbagliata. Certo, però, è fondamentale, oggi più che mai, non pensare di essere fuori dal tunnel del Coronavirus e continuare a tenere altissima la guardia.

D’altra parte, dopo settimane di cali, ultimamente i numero hanno ripreso a salire, seppure di poco: secondo i dati del Ministero, il 7 luglio si sono registrati 1.394 positivi, in salita dai 1.010 del giorno prima. 13, invece, le vittime, in ulteriore calo di una.