“Anch’io sono stata abbandonata. La mia salvezza è stata una mamma meravigliosa”

falchi sfondo aibi 200Il Sostegno a Distanza di Amici dei Bambini si focalizza per la prima volta sulle tante emergenze che si verificano sempre più frequentemente  in Italia. Nasce da questa nuova opportunità il SaD Italia di Ai.Bi., che punta a coinvolgere tutte le fasce di donatori. Bastano solo 10 euro al mese per sostenere Comunità Mamma-Bambino, Case famiglia o appartamenti ad alta autonomia che Ai.Bi. gestisce da anni nel nostro Paese.  A rendere più visibile questa lotta contro l’abbandono, è Anna Falchi. Icona della bellezza italiana, mamma della piccola Alissya, Anna è la testimonial della Campagna di Ai.Bi.«Fame di Mamma».  L’abbiamo intervistata per farci raccontare la sua scelta di condividere la nostra mission.

A cosa è dovuta la scelta di diventare ‘ambasciatrice’ di «Fame di Mamma»?

Quando ho conosciuto l’Associazione Amici dei Bambini, ho deciso di condividere i suoi progetti, perché mi piace quello che fa, visto che si occupa  non solo di adozioni internazionali, ma anche di aiutare in concreto tante mamme in difficoltà in Italia e nel mondo. L’idea delle case-famiglia mi ha conquistato, perché è importante offrire a un bambino in difficoltà la possibilità di crescere in una famiglia vera, con un papà e una mamma.

Quanto ti ha cambiato l’essere diventare mamma?

Da quel giorno la mia vita ha veramente un senso, uno scopo. Voglio rendere felice mia figlia e accompagnarla lungo il percorso della vita, cercando di non sbagliare mai. Prima di un figlio si è veramente egoisti, quando hai una creatura alla quale viene naturale donarti del tutto è un completamento straordinario, specie nella vita di una donna. Solo con un figlio si impara veramente ad amare.

Se l’essere madre è la tua attuale completezza e felicità, qual è stata la tua esperienza di figlia?

Posso dirlo senza giri di parole: mio fratello ed io siamo stati abbandonati da mio padre. Per fortuna mia madre si è dimostrata un modello straordinario di mamma, capace di sopperire egregiamente a quella figura 

Ci racconti qualche episodio che ti ha particolarmente segnato?

Frequentavo la scuola elementare. Alcune bambine mi additavano come quella ‘strana’, senza papà e con una mamma ‘facile’. Io non ho resistito e ho reagito dando a una di esse un ceffone. Ma il bello fu che la maestra punì me, chiedendomi di scrivere per mille volte sul quaderno la frase: – Non lo farò più. I primi 500 li scrissi davvero, poi mia madre mi aiutò a completare le pagine. Questo episodio mi ha segnato: ho deciso di non dire più nulla per non essere compatita e mi sono rafforzata fino a diventare la leonessa che sono adesso.

Puoi spiegarci meglio?

Della mancanza della figura paterna ne ho fatto la mia forza: ho acuito l’elemento maschile che tutte le donne hanno dentro di sé e sono diventata una persona forte e consapevole,  in grado di affrontare qualsiasi difficoltà, anche grazie al fatto che ho la fortuna di avere una famiglia d’origine molto unita.

Hai sottolineato la forza di tua madre. Ci racconti un suo pregio che ritieni fondamentale per essere una buona mamma?  

Mia  madre è sempre stata rassicurante, non ha mai mostrato a noi bambini i suoi problemi che sapeva trattenere solo per sé regalandoci il suo lato positivo e affettuoso. Direi che ci ha regalato il diritto alla purezza e all’infanzia.  

Tua madre è di origine finlandese, è quindi un falso mito la freddezza dei popoli nordici?

Beh, mia madre era di poche coccole e smancerie. Con mia figlia invece è molto più ‘morbida’. Con noi era più severa, con lei è diventata molto più accondiscendente.    

Cosa speri per il futuro di tua figlia?

Quello che mi ha insegnato mia madre: l’amore per l’essere e non per l’avere. Vorrei che fosse ghiotta di conoscenza di cultura, amante della natura e quindi che abbia una mente aperta nei confronti del mondo e degli altri.

E invece un difetto tuo che non vorresti passarle?

Non vorrei che fosse egocentrica.

Tra i tuoi progetti, c’è un blog dal titolo Mammabig. Quali contenuti lo arricchiranno?

Sarà inizialmente una sorta di diario nel quale racconterò le mie opinioni ed esperienze, ma spero che diventi un luogo in cui incontrare altre mamme e donne.

Con quali parole convinceresti i tuoi fan ad attivare un Sostegno a Distanza?

Per essere solidali in realtà basta poco. Il mio claim è  ‘Ama il prossimo tuo, come ami tuo figlio’.