“Angeli e Demoni”. Ecco perché serve subito l’”Avvocato del Minore”

La posizione di Ai.Bi.- Amici dei Bambini: definire le responsabilità dei controllori ai vari livelli. Affinché non tramonti la bellezza dell’affido, un importante gesto di accoglienza

L’indagine “Angeli e Demoni” ha gettato davvero nello sconforto chiunque abbia a cuore l’infanzia. Perché, se già può essere triste il dover tutelare, alle volte, i minori dai propri genitori è decisamente angosciante il pensiero di doverli tutelare anche da chi, in teoria, dovrebbe esercitare la tutela…

Il tema che oggi viene posto è, infatti, la tutela dagli abusi istituzionali. Un tema la cui importanza e rilevanza può essere collegata, citando fatti di cronaca, anche alla recente vicenda dell’assassinio di una bambina di due anni da parte dal padre, avvenuto a causa di un permesso di visita concesso dai servizi sociali.

E allora come si può garantire che il sistema funzioni ancora? Come si può fare in modo che non tramonti la grande bellezza di quell’importante gesto di accoglienza che è l’affido? La risposta, chiaramente, rimanda alla necessità di nuove ed ulteriori tutele, che proteggano quell’essere indifeso che è il minore in maniera rigorosa e ferrea da qualsiasi possibile abuso, di qualsiasi natura.

Questo è il motivo per cui un’organizzazione come la nostra – spiega il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffini – tanto si sta battendo per una proposta, quella dell’Avvocato del Minore, che potrebbe finalmente portare a una piena attuazione delle normative vigenti in materia di affido”.

“Serve indubbiamente – aggiunge la vicepresidente di Ai.Bi. e delegata politica proprio del Servizio Affido Cristina Riccardiun maggior controllo sull’operato dei servizi e con un investimento di responsabilità forte su chi controlla. Con responsabilità vere per i servizi di tutela che non fanno il dovuto: penso anche alle prese in carico intempestive o agli abbandoni istituzionali ad affido iniziato. Ma anche con equipe di lavoro multidisciplinari pubblico-privato che curino il progetto d’affido anche sostenendo, e quindi valutando, le famiglie d’origine in modo che le decisioni non siano di singoli assistenti sociali. E poi, certo, c’è la nostra proposta di un avvocato del minore, che dovrebbe essere a disposizione del bambino nel momento stesso in cui questo affronta le prime difficoltà famigliari”.

Ma che cos’è questo “Avvocato del Minore”, così come inteso da Ai.Bi.? Si ritiene, in buona sostanza, che sia necessario colmare il vuoto normativo in tema di difesa del minore e, nel rispetto degli artt. 1, 5 e 9 della Convenzione di Strasburgo del 1996 (convenzione europea sull’esercizio dei diritti dei minori) estendere le categorie di applicazione dei principi sulla difesa del minore a tutti i procedimenti in cui siano coinvolti i loro interessi.

La nostra legge (la 184/1983) prevede infatti solo la nomina dell’avvocato del minore nel contesto di procedimenti di adottabilità, mentre Ai.Bi. ritiene che dovrebbe prevedersi la nomina come obbligatoria dal momento in cui il minore viene per qualsiasi motivo a vivere delle difficoltà che necessitino di un intervento istituzionale sul nucleo familiare perché in linea astratta tutte le volte che il nucleo familiare ha bisogno di sostegno psicologico, anche temporaneo, dovrebbe avere anche un sostegno legale.

“Questo – prosegue Griffini – tanto più se si considera che gli interessi del minore e quelli dei genitori sono spesso, proprio in quelle situazioni che determinano necessità di sostegno o allontanamento anche temporaneo dei bambini e ragazzi dal nucleo familiare, oppure allontanamento dei genitori da casa, situazioni di conflitto di interesse. Il minorenne non può nominare un proprio avvocato, quindi deve essere la legge a prevederne la nomina. L’avvocato potrebbe e dovrebbe monitorare l’andamento del collocamento dei minorenni in affidamento familiare o in comunità familiari e studiare tutta la situazione pre-durante e post collocamento di ogni minore “fuori famiglia”, così da promuovere ogni azione a protezione dei suoi interessi e diritti”.