L’appello di AOI per l’emergenza terremoto in Siria e Turchia

L’Associazione delle Organizzazioni Italiane di cooperazione ha pubblicato un messaggio di vicinanza alle popolazioni vittime del terremoto in Siria e Turchia chiedendo di attivare subito anche corridoi umanitari sicuri

A poche ore di distanza dal terribile terremoto che ha devastato le terre al confine tra Turchia e Siria, AOI, Associazione delle Organizzazioni Italiane di cooperazione e solidarietà internazionale, ha pubblicato un messaggio di vicinanza alle vittime e le loro famiglie, chiedendo nel contempo un intervento urgente del Governo e dell’Unione Europea a sostegno delle popolazioni locali, verso le quali diverse organizzazioni aderenti ad AOI “presenti in quelle aree [si] sono già mobilitate”. Come ha fatto Ai.Bi., attivando subito la raccolta fondi “emergenza terremoto Siria e Turchia”

Per dare il proprio contributo si può anche effettuare un:

  • bonifico bancario all’IBAN IT40Z0306909606100000122477,
  • versamento su c/c postale 3012 intestato ad Amici dei Bambini
    IBAN: IT89R0760101600000000003012Indicando nella causale “emergenza terremoto Siria e Turchia”

Di seguito riportiamo il testo integrale dell’appello di AOI, che si trova anche sulla pagina Facebook

Si aggrava di ora in ora il terrible bilancio delle vittime del terremoto che questa notte ha colpito le regioni della Turchia meridionale e della Siria settentrionale. E le scosse non si fermano, i danni sono enormi.
Il pensiero è per le vittime e le loro famiglie, per coloro che hanno perso le abitazioni e per il fiume di gente già profughe in fuga da guerra e violenze.
– Le organizzazioni aderenti ad AOI presenti in quelle aree sono già mobilitate per affrontare questa nuova emergenza in una regione martoriata da anni per la guerra civile siriana e dal conflitto che colpisce il popolo curdo. Ringraziamo le nostre realtà associate, cooperanti e volontarie e volontari generosamente impegnat* dalle prime ore.
– Chiediamo un intervento urgente del Governo italiano e dell’Unione Europea per inviare aiuti e soccorsi e accogliere le persone in fuga: in tutta l’area interessata dal terremoto, senza alcuna discriminazione.
Di nuovo a migliaia migreranno verso i Paesi di confine: pensiamo al Libano, che in piena crisi economica, politica, sociale e sanitaria, ha enormi difficoltà anche nella prima accoglienza. Questa è l’occasione per attivare, insieme agli aiuti garantiti per tutta l’area, corridoi umanitari sicuri per evitare persone morte e disperse sulla rotta balcanica e per altre vie.

Foto Khaled Akacha via Pexels