Approvati i nuovi vaccini per il Covid aggiornati contro le varianti Omicron 4 e 5

L’EMA ha dato l’ok alle più aggiornate versioni dei vaccini bivalenti contro le varianti del Covid Omicron BA.4 e BA.5. Cosa ne sarà, ora, di tutte le dosi già pronte aggiornate alla variante Omicron BA.1 approvate solo pochi giorni fa?

Oggi, sentire la frase “Approvati i nuovi vaccini per il Covid contro la variante Omicron” potrebbe creare qualche fraintendimento. Ma come: non ne abbiamo già parlato pochi giorni fa?
Sì, certo, ma non si tratta degli stessi vaccini. E questa è sia una buona notizia, sia un piccolo problema.
Ricapitoliamo brevemente: a inizio settembre è arrivato il via libera di EMA e Aifa (rispettivamente l’Agenzia europea e quella italiana per i farmaci) che autorizzava la somministrazione dei vaccini bivalenti aggiornati alla variante Omicron 1. Oggi, a circa 10 giorni di distanza, è arrivato l’ok sui vaccini aggiornati contro le varianti Omicron BA.4 e BA.5. La buona notizia, va da sé, è il fatto di avere dei vaccini specifici contro le varianti oggi più diffuse; ma il fatto che questi siano arrivati a così breve distanza dalle precedenti crea, ora, qualche problema di smaltimento: chi, infatti, davanti alla possibilità di fare un vaccino più aggiornato vorrebbe farsi somministrare “la versione precedente”?

Aspettare i nuovi vaccini in arrivo a fine settembre rallenta la campagna vaccinale

Le autorità si erano spese per rassicurare che già la prima versione dei vaccini bivalenti fosse comunque meglio che aspettare ma, oggi, con i nuovi vaccini approvati e a disposizione, con ogni probabilità, per la fine di settembre, il discorso cambia del tutto e il rischio che chi si deve vaccinare decida di rimandare l’iniezione è molto concreta. La prima conseguenza è l’ulteriore rallentamento di una campagna vaccinale riguardante la quarta dose che già stenta molto; ma l’altra questione che si pone è cosa fare di tutte le dosi di vaccino bivalente contro Omicron 1 già pronte che potrebbero rimanere inutilizzate.

Cambio di procedure per l’approvazione del vaccino contro Omicron 4 e 5

Senza entrare troppo nei dettagli, questa quasi sovrapposizione si è creata per un cambiamento nel processo di autorizzazione: negli Stati Uniti, l’FDA non richiede, di norma, tutti i dati clinici per approvare le versioni aggiornate di vaccini già approvati, mentre l’EMA, fino a poco fa, aveva seguito una strada diversa, chiedendo comunque i dati clinici. Da qui il ritardo, rispetto agli USA, dell’approvazione dei primi vaccini bivalenti. Per i vaccini contro Omicron 4 e 5, invece, l’EMA ha rivisto la procedura dando l’approvazione senza bisogno di vedere tutti i dati dei test (come avviene ogni anno, per esempio, con il vaccino antinfluenzale). L’intenzione è stata quella di anticipare l’ok per un vaccino che potrebbe rivelarsi fondamentale in vista dell’autunno e dell’inverno. Bene. Ma non benissimo.