Aquila. Dopo il terremoto, il coronavirus: la radio come momento di ascolto dei sogni di bambini e giovani

Così sono nate “Le storie dell’arcobaleno” racconti, pensati e narrati dai giovani alunni abruzzesi di Montereale e dell’Aquila, durante questo periodo di emergenza sanitaria.

Una rubrica radiofonica per raccontare solo buone notizie luminose, colorate, che sollevino e regalino un po’ di serenità in tempo di covid, proprio come l’arcobaleno dopo un temporale.

Così sono nate, sin dalla prima emergenza della pandemia, “Le storie dell’arcobaleno” racconti, piccoli frammenti di vita, pensati e narrati dai giovani alunni abruzzesi delle classi medie della IC Falcone Borsellino di Montereale, del Liceo Classico Cotugno e dell’istituto di istruzione superiore Amedeo d’Aosta dell’Aquila.

L’iniziativa, nata all’interno del progetto educativo Pane Radio e Fantasia 2.0, promosso da Ai.Bi., ha voce grazie alla collaborazione con Radio L’Aquila 1, del circuito Radio InBlu, che ospita i racconti dei giovanissimi.

Le puntate, in onda due volte a settimana, sono trasmesse all’interno dello spazio “Zoom dentro la notizia”, condotto dal giornalista e titolare di A.G.T. Communications Massimo Alesii, con la partecipazione di Marzia Masiello di Ai.Bi. Una grande opportunità per i ragazzi di far ascoltare la propria voce ad oltre 14.000 ascoltatori quotidiani.

Una collaborazione quella tra Ai.Bi. e Massimo Alesii ormai consolidata negli anni:Conoscevo da tempo Ai.Bi.- racconta il giornalista – e ho coinvolto la struttura di comunicazione dopo il sisma del centro Italia, per partecipare al supporto alle popolazioni colpite nell’alta valle dell’Aterno in provincia dell’Aquila”.

Combattere la povertà educativa grazie alle storie dell’arcobaleno

Un progetto, quello delle storie dell’arcobaleno, nato con l’obiettivo di combattere la povertà educativa in Abruzzo, già duramente colpito dal terremoto del 2009 e dal terremoto e dal maltempo del 2016/2017 e che rischia, a causa dell’emergenza sanitaria, una riacutizzazione.

Sono ancora molte infatti le famiglie che vivono in alloggi temporanei in condizioni di precarietà ambientale e psicologica.

In spazi così ristretti, gestire l’isolamento può essere più complicato, per questo è molto importante un’iniziativa che stimoli i giovani e infonda loro fiducia e positività: “Una nuova crisi, la pandemia da covid-19 ci ha indotto all’ascolto dei bisogni dei più giovani e tramite loro delle famiglie dell’area Aquilana che già tanto avevano sofferto con il sisma 2009 e il sisma del centro Italia.  – sottolinea Massimo Alesii– L’ascolto, l’interpretazione dei sogni dei bambini in quel momento ci sono sembrati gli strumenti più adatti per stabilire un contatto e renderli protagonisti”.

La scuola come elemento fondamentale di ricostruzione immateriale del sentimento civile

Un’iniziativa che permette agli studenti coinvolti di usufruire di una didattica a distanza svolta con metodi “informali” e innovativi, in un territorio dove la pandemia ha colpito ancora più duramente perché sommata al trauma di un territorio che dopo 11 anni dal terremoto è ancora in fase di ricostruzione:

L’idea che mi sono fatto è della centralità della Scuola nella Comunità come elemento fondamentale per la ricostruzione immateriale del sentimento civile– dichiara il giornalista– Ad essa si affiancano i sogni, più che le speranze, immersi in una consapevolezza di società sempre più frammentate. Alimentare la resilienza è un dovere sociale e non solo una necessità per passare i momenti peggiori  – continua– Formazione, comunicazione, rete, cultura sociale sono ingredienti da coltivare e diffondere tramite le reti scolastiche e familiari”.

Gli alunni delle scuole medie e superiori sono stati così introdotti all’attività di redazione radiofonica e accompagnati nella raccolta di testimonianze “positive” provenienti dai territori dell’Aquila e Montereale al tempo del covid.

Il percorso riprenderà dopo la pausa estiva. Intanto l’entusiasmo dei ragazzi è stato coinvolgente: “Le loro storie e i loro progetti hanno dimostrato ancora una volta come il punto di vista dei bambini sia elemento nodale del racconto familiare nei momenti di crisi e dia forza e speranza agli adulti” dichiara il conduttore.

La radio un ponte tra i ragazzi e gli adulti

Un messaggio veicolato tramite uno strumento, la radio, forse poco “conosciuto dai giovani” ma che può essere considerato come un ponte con la generazione degli adulti:

“La radio è il mezzo di comunicazione che esalta il racconto individuale. – afferma Massimo Alesii– Ma è anche lo strumento più flessibile in caso di emergenza. Attraverso la radio i più giovani hanno stabilito un piccolo ponte di comunicazione con gli adulti ascoltatori. Un’esperienza informativa e comunitaria veramente interessante”.

Alla domanda su quanto sia importante il ruolo della comunità nell’educazione dei giovani e quanto possa essere importante il ruolo della radio nei progetti in corso con Ai.Bi., Massimo Alesii risponde:

“Sono temi che riguardano gli educatori, gli psicologi infantili, i ricercatori. Per parte mia sollecito Ai.Bi. a perseguire questa matrice di tessitura sociale e comunitaria inserendo sempre più i giovani nella trama del futuro di queste comunità. Alle quali speriamo un giorno, possano dare tutta la loro forza, formazione, cultura e spiritualità. La forza delle radici è cura di ogni catastrofe umana. La capacità creativa l’ingrediente fondamentale per la ricostruzione immateriale”.

Ci aggiorneremo in autunno per le prossime puntate e i prossimi sviluppi.