Ardizzi (Oltre l’Adozione): “Dagli ultimi 3 governi solo disinteresse per l’adozione internazionale. Serve tornare all’operatività del 2011″

ardizzi-convegnoC’è una data che rappresenta uno spartiacque nella storia dell’adozione internazionale in Italia. È il 16 novembre del 2011. Dopo quella data niente sarebbe stato più come prima. L’excursus storico per spiegare la crisi attuale è stato tracciato da Pietro Ardizzi, portavoce del coordinamento di enti autorizzati “Oltre l’Adozione”, intervenuto giovedì 27 agosto a Gabicce Mare nel corso della tavola rotonda organizzata nell’ambito del convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza”, promosso da Amici dei Bambini.

“Quel giorno di metà novembre – ricorda Ardizzi – era appena caduto un governo e ne entrava in carica un altro. Era il primo di 3 esecutivi che nei confronti dell’accoglienza adottiva si sarebbero comportati nello stesso modo. Da allora, infatti, il sistema ha cominciato a rallentare e tutti i governi che si sono succeduti hanno contribuito a togliere risorse, sia economiche che umane”. Il risultato è stato un crollo del 50% dei minori adottati in 3 anni. “Segno inequivocabile che il sistema è in continuo declino – evidenzia Ardizzi -. Basti pensare che da quel momento i tavoli di lavoro tra enti e istituzioni sono stati praticamente fermati. Gli enti hanno tentato di sopperire a questo, si sono autoconvocati, ma anche questa iniziativa ha finito per spegnersi”.

Allo stato attuale sembra un lontano ricordo il fatto che dal 2000 al 2013 ben 34mila famiglie italiane hanno accolto 42mila bambini stranieri. “Le istituzioni non possono non servire queste famiglie, discriminandole rispetto ad altre forme di genitorialità”, avverte il portavoce di “Oltre l’Adozione”.

La ricetta per uscire dalla crisi, per Ardizzi, è quindi una serie di scelte correttive che portino a un ritorno all’operatività del 2011, quando il sistema-adozioni, pur sempre migliorabile, funzionava fino a garantire 4mila adozioni all’anno.