Aspettare con fede il ritorno di un figlio da sempre voluto: ecco l’adozione

figliol prodigoSeguendo una tradizione consolidata, le famiglie adottive e affidatarie della comunità La Pietra Scartata si ritrovano il primo sabato del mese a recitare insieme il Santo Rosario per i bambini abbandonati di tutto il mondo. Per questo mese di marzo, il commento e la preghiera che accompagnano il brano del Vangelo di Luca sono a cura dei coniugi Vilma e Sergio Barel della comunità La Pietra Scartata del Friuli Venezia Giulia.

La parabola del “Figlio prodigo” esprime molto bene il senso profondo e spirituale dell’adozione. Essa, infatti, ci invita a festeggiare per un “figlio che era morto ed è tornato in vita”.  “I nostri figli – spiegano i coniugi Barel -, come tutti i bambini abbandonati, toccano la morte, la fine, la disperazione, ma la speranza di rinascere li sostiene e li fa tornare in vita in una nuova famiglia che li accoglie”.

 

Vangelo secondo Luca: La parabola del “Figlio prodigo” (Lc 15,1-3.11-32)

 

COMMENTO

La parabola del figliol prodigo ci invita a festeggiare per un “figlio che era morto ed è tornato in vita”.

I nostri figli, come tutti i bambini abbandonati, toccano la morte, la fine, la disperazione, ma la speranza di rinascere li sostiene e li fa tornare in vita in una nuova famiglia che li accoglie.

A volte il cammino è lungo e sembra che la determinazione a distruggere la propria vita lontano dal bene, dagli insegnamenti paterni, possa avere il sopravvento, ma il Signore è lì con loro, a suggerir loro la strada del ritorno verso una vita vissuta pienamente. E a noi famiglie sta il ruolo del padre che aspetta con fede il ritorno del figlio e sa gioire della sua rinascita, senza recriminazioni per gli errori commessi, perché questo fratello che era perduto è stato ritrovato.

La rinascita dei nostri figli ci accompagna nella rinascita del nostro spirito di cristiani nel Signore e ci fa festeggiare la gioia della riunificazione con Lui. Anche noi rinasciamo a figli di Dio ogni volta che ci scopriamo umili, ultimi, abbandonati.

Il padre che accoglie il figlio che si era perso, come una famiglia che accoglie il bambino abbandonato come proprio figlio, sono la testimonianza che l’amore e l’accoglienza superano ogni sorta di tragedia e sono la testimonianza della misericordia del Signore.

Ma è anche il figlio che cerca il padre, riconoscendolo nelle difficoltà. La reciprocità dell’amore figliale.

 

Preghiamo

 

Nel 1° mistero

preghiamo affinché i bambini abbandonati conservino la speranza di rinascere e non si abbandonino alla morte dello spirito.

 

Nel 2° mistero

preghiamo per tutte le famiglie accoglienti, perché il Signore conceda loro lo spirito misericordioso che abbatte i muri e apre le porte.

 

Nel 3° mistero

preghiamo per tutti i nostri figli, perché crescendo possano aprire a loro volta il cuore all’accoglienza donando quanto hanno ricevuto in un magico circolo di speranza.

 

Nel 4° mistero

preghiamo per tutte le coppie in attesa, perché in un periodo in cui il vuoto riempie la loro mente, possa crescere in loro lo spirito della fede in Dio che ha preparato per loro un grande dono.

 

Nel 5° mistero

preghiamo per tutte le persone che nel mondo si prendono cura dei bambini, negli istituti, nelle case famiglia, perché il Signore dia loro la forza ogni giorno di donarsi agli altri.