Assegno Unico 2023: serve rinnovare l’ISEE entro febbraio

Allo scadere del primo anno, l’Assegno Unico si rinnova automaticamente per tutte le famiglie che lo ricevono. Serve però il nuovo ISEE per calcolare i nuovi importi ed avere le eventuali maggiorazioni

A marzo scatterà il primo “compleanno” dell’Assegno Unico Universale, la riforma voluta dal Governo Draghi che ha completamente stravolto il sistema con cui lo stato organizza ed eroga i contributi alle famiglie. Con l’avvicinarsi del termine, si moltiplicano gli articoli che spiegano come il rinnovo dell’Assegno Unico avvenga “in maniera automatica”: non c’è bisogno, dunque, di presentare una nuova domanda. Bisogna, però, fare attenzione, perché l’importo dell’Assegno Unico viene calcolato sulla base dell’ISEE che, questo sì, ha una scadenza annuale.

Rinnovo ISEE necessario per adeguare gli importi

La conseguenza, dunque, è che sia necessario presentare una nuova DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica, sulla base della quale viene poi emesso automaticamente l’ISEE) prima della scadenza della prima annualità dell’assegno, che per chi ha inoltrato la domanda entro il giugno del 2022 è proprio il mese di marzo. Ricordiamo, infatti, che tutte le domande presentate entro giugno 2022 hanno ricevuto tutti gli assegni previsti per la prima annualità; fin da subito, per chi ha fatto domanda entro il mese di febbraio, come arretrati, per chi l’ha presentata in seguito ma comunque entro il mese di giugno.
Marzo è anche il mese dal quale scatteranno gli aumenti previsti per l’Assegno Unico, sia quelli automatici stabiliti in base all’inflazione (anche se una nota dell’INPS ha specificato come gli adeguamenti all’inflazione potrebbero venire riconosciuti fin dal mese di febbraio), sia quelli “nuovi” introdotti dal Governo Meloni. Ma, ancora una volta, per vedersi riconosciuti i nuovi importi, serve il nuovo ISEE. Se non lo si presenta, l’Assegno continuerà comunque a venire erogato (da qui il “rinnovo automatico” di cui si parla), ma gli importi saranno quelli minimi previsti, appunto, per chi presenta una domanda senza l’ISEE o chi ha un ISEE superiore ai 40mila euro.